Corriere della Sera (Bergamo)

Brucia la pompa Famiglia in salvo (e il bebè dorme)

Il padre stava facendo benzina, poi le fiamme Soccorsi concitati, ma il bebè non s’è svegliato

- Di Matto Castellucc­i

Il padre stava finendo di fare il pieno quando si è voltato e ha visto le fiamme sotto il coperchio divelto della pompa di benzina. La madre ha salvato subito il figlio neonato, che ha continuato a dormire anche mentre i genitori riferivano ai carabinier­i l’accaduto. La vampa ha carbonizza­to l’auto (nella foto) e parte del soffitto.

Il fuoco che ha sciolto le chiavi di casa risparmia il ciuccio: illeso. Per miracolo. Come la giovane famiglia che ieri attorno alle 17 stava facendo benzina al distributo­re Esso, a Seriate, sulla superstrad­a, oltrepassa­to l’Aero Club e prima dell’uscita verso Grassobbio. Non hanno fatto in tempo a finire il rifornimen­to: sono dovuti fuggire da un incendio che ha bruciato la loro auto, una Citroen bianca.

È stata la coppia, residente in città, a chiamare il 112: Badar, il padre di origini marocchine, scende per metter carburante; la madre, Francesca, lo aspetta in macchina, mentre loro figlio Ilias, di pochi mesi, dorme nel seggiolino sul sedile posteriore. Il bebè prosegue la nanna come se niente fosse, nonostante il panico dei genitori. «L’ho sballottol­ato un po’ per correre, ma non si è lamentato», dice la mamma. Ai carabinier­i di Seriate, il padre spiega che stava terminando di far benzina, a fianco della vettura, quando ha udito uno scoppio. Poi si è sentito colpire sul fianco. Si è girato e ha visto divelto il coperchio della pompa. E, sotto, le fiamme. Avverte la compagna urlando, lei estrae subito il bebè. Si salvano appena prima che una vampata incendi la loro Citroen. Le fiamme hanno danneggiat­o il soffitto del distributo­re, chiuso per ferie: avrebbe dovuto riaprire lunedì ed era in servizio il self service. Se i pompieri di Dalmine non fossero intervenut­i subito, spegnendo il rogo, sarebbero potute deflagrare esplosioni rovinose. Fortunatam­ente, l’incendio è domato. Dalla schiuma affiorano l’auto, con il retro carbonizza­to, e lo scheletro annerito della pompa. Ha avuto pochi minuti, la coppia, per raccoglier­e gli effetti personali da quella carcassa. Il passeggino è distrutto, come tutto il resto, inclusi telefono e documenti: irriconosc­ibili e appestati dal fumo.

«Mentre uscivo mi son detta: “Adesso salto in aria” — racconta Francesca, ancora sotto choc —. Lì per lì, non sapevo se strappare il seggiolino o prendere solo mio figlio, poi sono scappata via». L’istinto prevale. Il piccolo sembra non accorgersi: «Era tutto bello beato». Dorme persino mentre la mamma riferisce l’accaduto ai militari. Il gestore della stazione era in ferie, così sul posto è accorsa una dipendente. Le cisterne sono state scollegate, mentre dall’alto è passato in volo anche un elicottero dei carabinier­i: una ricognizio­ne. Secondo le prime rilevazion­i, le fiamme potrebbero essere state causate da un cortocircu­ito: a bruciare sarebbero stati i pochi litri (una decina) dentro al tubo della pompa. Oggi sarà fatta chiarezza, con l’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza. Per una mezzora, è stata bloccata la circolazio­ne su quella corsia della superstrad­a. Anche quando il traffico riprende, in quel punto si forma coda, perché chi passa rallenta per sbirciare. Qualche motociclis­ta devia per fermarsi a scattare una foto, poi riparte.

Al distributo­re Esso dopo l’Aero Club Rogo causato forse da un cortocircu­ito

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 ??  ?? CarcassaLa Citroen bianca della coppia e la pompa carbonizza­te. Sciolte le chiavi di casa, illeso il ciuccio
CarcassaLa Citroen bianca della coppia e la pompa carbonizza­te. Sciolte le chiavi di casa, illeso il ciuccio
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