Corriere della Sera (Bergamo)

Gli ingaggi restano a 27 milioni Una rarità in Serie A

Gli ingaggi restano a 27 milioni Il rapporto con i punti dell’anno scorso conferma il buon esempio atalantino Ma sullo sfondo c’è il lamento del Gasp

- Andrea Losapio

Anno nuovo, stipendi vecchi. Nel mondo del calcio che va sempre così veloce, soprattutt­o verso l’alto — con fatturati parecchio in salita rispetto a qualche stagione fa — l’Atalanta continua a versare sempre gli stessi emolumenti ai propri tesserati. Ventisette milioni di euro, racconta l’annuale inchiesta della Gazzetta dello Sport, compreso Gasperini, con il terzo ingaggio più alto del club, 1,4 milioni.

Alejandro Gomez invece è il re con 1,6 — che però non comprendon­o i bonus con cui si sfiorano i 2 milioni — la cifra storicamen­te più alta pagata dall’Atalanta a un proprio tesserato. Prima del Papu era un altro argentino, German Denis, ad avere avuto lo scettro, 1,2 milioni. Al secondo posto c’è invece Duvan Zapata, l’acquisto più costoso dell’era Percassi (più in generale della storia atalantina) con dodici milioni per il prestito biennale, più quattordic­i per un eventuale riscatto. Non c’è l’obbligo, così da poter valutare con calma l’impatto del colombiano. I nuovi non sono finiti qui, perché la medaglia di bronzo va a Mario Pasalic, croato arrivato in estate dal Chelsea in prestito con diritto (1 più 15 prima del 30 giugno), che si ferma a quota un milione, lo stesso che viene garantito a Josip Ilicic, preso un anno fa dalla Fiorentina.

La top 5 si conclude, invece, con un’eccezione. Perché c’è Rafael Toloi, difensore brasiliano che già da qualche tempo è entrato nel mirino delle big, soprattutt­o straniere. La sua situazione è atipica perché nessun difensore, nel Percassi-bis, era andato sopra i 500 mila euro di ingaggio annuale. Una sorta di argine oltre il quale non c’era intenzione di investire per uno stopper. Invece Toloi è arrivato a 800 mila (come Rigoni), guardando dall’alto verso il basso i suoi compagni di reparto Masiello (500 mila, dopo anni al minimo sindacale per l’affaire scommesse) e Palomino, 450. Profumatam­ente pagato Berisha, a 700 mila euro, in compagnia di Marten de Roon.

Di primo acchito sembrerebb­ero cifre al ribasso, o comunque non comprenden­ti dei fisiologic­i bonus che, al momento del conteggio, non vengono presi in consideraz­ione. In ogni caso l’Atalanta si conferma ampiamente l’esempio virtuoso di questa Serie A: nessuno con un monte ingaggi così basso è riuscito ad andare nemmeno lontanamen­te vicino a quanto fatto dalla banda Gasp. La Fiorentina, pur in linea perfetta con le proprie ambizioni, ne spende 10 in più. Il Torino arriva addirittur­a a 53 — dodici mesi fa era a 51 — la Sampdoria è a quota 30. Sarà anche per questo motivo che il tecnico nerazzurro si lamentava del cal- ciomercato, nonostante alcuni ottimi acquisti? Difficile non crederlo perché, stando alle cifre, i rapporti di forza con le altre sembrano evidenti. E il Milan, che spende 140 milioni di euro (117 per il 2017-18) sarebbe sempre più lontano rispetto all’Atalanta, aumentando ulteriorme­nte una forbice già abbastanza ampia. Difficile pensare a un’inversione di rotta nei prossimi anni, almeno fino alla conclusion­e dello stadio che porterà degli introiti maggiori. In più niente coppa europea che, comunque,

avrebbe portato un 7-8 milioni di bonus che ora non arriverann­o più.

Da notare inoltre che la rosa, eccezion fatta per Berat Djimsiti, ha contratti lunghi — scadenza 2020 in poi — addirittur­a lunghissim­i per chi ha un ruolo chiave nell’undici di Gasperini.

E i meno pagati? Uno è fisiologic­o, perché Francesco Rossi, terzo portiere dietro Gollini e Berisha, potrebbe essere contento dei suoi 100 mila euro annui. Chi, invece, non lo dovrebbe essere è Davide Bettella, arrivato in estate dall’Inter per la bella cifra di 7 milioni di euro. Stesso ingaggio di Rossi, ha qualche anno in meno e zero presenze nel calcio profession­istico. Per lui ci sarà tempo per migliorare, non solo dal punto di vista prettament­e tecnico.

Le prospettiv­e Difficile pensare a un’inversione di rotta, soprattutt­o se non si tornerà in Europa

 ??  ??
 ??  ?? Il record Alejandro «Papu» Gomez è stato ingaggiato dall’Atalanta nel 2014.È il giocatore più pagato di sempre nella storia nerazzurra, con 1,6 milioni di euro annui. Aggiungend­o i bonus la cifra sfiora i due milioni
Il record Alejandro «Papu» Gomez è stato ingaggiato dall’Atalanta nel 2014.È il giocatore più pagato di sempre nella storia nerazzurra, con 1,6 milioni di euro annui. Aggiungend­o i bonus la cifra sfiora i due milioni
 ??  ?? Le curiosità Dall’alto, Gasperini con 1,4 milioni ha il terzo ingaggio più alto del club; secondo Zapata con 1,5; Toloi, con 800 mila euro, è il difensore più pagato
Le curiosità Dall’alto, Gasperini con 1,4 milioni ha il terzo ingaggio più alto del club; secondo Zapata con 1,5; Toloi, con 800 mila euro, è il difensore più pagato
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy