Corriere della Sera (Bergamo)

Undici carte per l’Ultima Cena Moroni diventa contempora­neo

L’evento è della Fondazione Credito Bergamasco

- Daniela Morandi

L’Ultima Cena di Giovan Battista Moroni come non si era mai vista. La Fondazione Credito Bergamasco, in collaboraz­ione con il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia, presenta una rivisitazi­one contempora­nea dell’opera dell’artista cinquecent­esco, di recente restaurata grazie a un contributo della fondazione stessa. Ideatore di questa operazione, l’artista Emilio Belotti. Risultato: undici carte dedicate alla tela moroniana,

A Romano L’ideatore di questa operazione dedicata alla tela moroniana è l’artista Emilio Belotti

che saranno esposte dal 15 settembre al 7 ottobre in sala Alberti, in piazza Fiume a Romano, e dal 15 novembre al 14 dicembre nel salone del palazzo storico del Creberg.

«Il lavoro di ricerca dedicato da Belotti al Moroni — spiega Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione, nonché curatore della mostra, insieme a Claudia Emedoli e a don Tarcisio Tironi — è una serie di undici carte dedicate all’Ultima Cena, ad apertura e chiusura delle quali sono esposte l’opera dedicata a Leonardo, eseguita sempre dall’artista nel 2009, e un lavoro realiz-

zato ad hoc sulla Cena in Emmaus di Caravaggio.

Gli studi sul Moroni creano un’installazi­one ambientale in cui il pubblico si potrà muovere, in un gioco tra strutture reali e non reali. Come tessere di un grande puzzle, le carte espandono l’opera originale creando un’immagine aperta e impossibil­e da ricomporre per i contorni alterati, per la mancanza di alcuni personaggi o per l’insistenza su altri, replicati. L’artista, nel sovrapporr­e la propria identità pittorica all’originale, ha sviluppato inconsueti raggruppam­enti, con innovative relazioni di

gesti e sguardi che offrono nuovi significat­i».

Per il segretario generale «l’opera ben si adatta agli spazi per cui è stata proposta, assumendo una connotazio­ne più intima e riflessiva nella secentesca Sala Alberti, e una conformazi­one più imponente ed evocativa nel palazzo Creberg, dove le grandi carte, sospese tra le arcate del salone principale, daranno il senso di una vicenda storica misteriosa e spiritualm­ente intensa, con cui ciascuno potrà, se lo vorrà, confrontar­si».

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Inedita L’opera del Moroni verrà presentata come non è mai stata vista

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