Corriere della Sera (Bergamo)

I gioielli riscoperti del Barocco Spartiti on line dal Settecento

- Daniela Morandi

Barocco inedito e noto a confronto. I concerti dei compositor­i Andrea Zani, Antonio Romano Piacentino, Giuseppe Torti e Giacinto Schiatti, non più ascoltati in pubblico dal Settecento, si alterneran­no a quelli di Antonio Vivaldi, Carlo Antonio Marino e Pietro Antonio Locatelli. Ignoti i primi, famosi i secondi.

L’occasione per ascoltarli sarà venerdì alle 21 in Santa Maria Maggiore per «Il Barocco musicale lombardo», con l’Ensemble baroque Carlo Antonio Marino, diretta da Natale Arnoldi, e Raffaele Trevisani al flauto. Uno strumento in legno, dal «suono più barocco e duro», spiega il flautista. Lo stesso usato per registrare i cinque concerti scovati tre anni fa nel catalogo online della biblioteca di Karlsruhe. «Appena decidemmo di ampliare il nostro repertorio con concerti inediti per flauto, archi e basso continuo — racconta Arnoldi —, ricercai nei siti delle bibliotech­e francesi, tedesche e inglesi. Mi imbattei in otto concerti di autori italiani che lavorarono tra il 1720 e il 1770, ma la cui biografia è per lo più sconosciut­a, eccetto quella del cremonese Zani. Scelsi i cinque brani più rappresent­ativi del passaggio evolutivo musicale dal tardo barocco al periodo galante».

Dopo aver trovato nel catalogo le parti dei singoli strumenti, violino, viola, violoncell­o, flauto e basso, Arnoldi li ha assemblati, creando così la partitura, dato che «le originali forse sono perse», prosegue il direttore. Il risultato dell’operazione di recupero è l’incisione di un cd, edito da Tactus, in distribuzi­one da ottobre. «I concerti sono dei piccoli gioielli — aggiunge Trevisani —. Prediligo quello di Giacinto Schiatti per virtuosism­o, ma negli adagi di ognuno si rispecchia la cantabilit­à italiana». In basilica si ascolteran­no solo quello di Andrea Zani, che si pensa lo

compose alla corte Asburgo a Vienna, e il concerto in re maggiore di Giacinto Schiatti, messi a confronto con la Sonata a quattro op. VI n. 7 di Marino e il concerto op. VII n. 1 e n. 3 di Locatelli. «La prassi esecutiva non sarà barocca, avendo strumenti moderni, ma ne rispetterà lo spirito — conclude Raffaele Trevisani —, vibrato e fraseggio».

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Ensemble L’Ensemble baroque Carlo Antonio Marino, diretta da Natale Arnoldi, venerdì alle 21 in Santa Maria Maggiore eseguirà concerti di autori semi sconosciut­i e più noti dell’epoca barocca

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