Corriere della Sera (Bergamo)

Lega, casse vuote dopo la sentenza Fondi dai militanti

Ora a rischio anche le entrate delle feste

- Di Fabio Paravisi

Il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro dei fondi della Lega. Ma se il partito a livello nazionale dovrà trovare il modo di restituire 49 milioni, quello bergamasco ha problemi con cifre più piccole. Perché un anno fa erano stati sequestrat­i i 400 mila euro che aveva in banca, compresi quelli per pagare i conti della BèrghemFes­t appena depositati in banca. Per pagarli c’è voluto un anno: l’ultima rata è stata saldata ieri. Oggi nelle casse della Lega bergamasca ci sono duemila euro. Nell’ultimo anno il partito è sopravviss­uto grazie al tesseramen­to (10 euro ciascuno da 4 mila «sostenitor­i» e 30 da 1.400 «militanti») e agli incassi del raduno di Pontida. Grandi cifre sono venute intanto dalla BèrghemFes­t conclusasi domenica, e che ha visto un incasso di 67 mila euro. Per evitare le conseguenz­e di un altro eventuale sequestro i conti sono stati saldati subito, man mano che si incassava.

Nemmeno a farlo apposta. Ieri mattina la segreteria provincial­e della Lega ha fatto giusto in tempo a versare l’ultima rata dei debiti della BèrghemFes­t 2017, quando è arrivata la decisione del tribunale del Riesame di Genova che ha confermato il sequestro dei fondi della Lega, 49 milioni per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010. Nei 3 milioni già sequestrat­i un anno fa ci sono anche i 400 mila euro che il partito bergamasco aveva messo da parte nel corso del tempo. Ma anche i 60 mila euro incassati dalla grande festa di Alzano e che erano appena stati depositati alla Bcc della Val Seriana. Il sequestro aveva impedito di pagare i fornitori e la segreteria provincial­e aveva dovuto rimediare. Un po’ alla volta, visto che l’ultima tranche dei 34 mila euro di debiti è stata versata appunto ieri.

Oggi nelle casse della Lega bergamasca non ci sono più di duemila euro. Nell’ultimo anno i leghisti hanno navigato a vista: dal partito sono arrivati giusto un paio di contributi dalla segreteria lombarda,

mentre il drappello di deputati e senatori eletti a marzo versa la propria percentual­e a Milano. Anche perché sono stati eletti nella lista «Lega per Salvini premier»: dettaglio non indifferen­te, visto che debiti e fondi da sequestrar­e fanno invece capo alla «Lega Nord per l’indipenden­za della Padania», tuttora nome ufficiale del partito.

Ci si è quindi arrangiati soprattutt­o con il tesseramen­to: 4 mila «sostenitor­i» hanno

versato 10 euro ciascuno e 1.400 «militanti» 30 euro, cifre suddivise a metà tra la sezione che raccoglie l’iscritto e il provincial­e (ma il tesseramen­to dei sostenitor­i proseguirà fino a novembre). In più ci sono stati i proventi del raduno di Pontida, circa 6.500 euro. E qualcosa, ma cifre minime, da chi ha approfitta­to della detrazione fiscale legata ai «contributi liberali a movimenti politici». Calcolando che il partito a Bergamo non

ha dipendenti e la sede si regge solo sui volontari con il commissari­o Enrico Sonzogni che spesso fa da centralini­sta, il denaro serve soprattutt­o per pagare l’affitto degli uffici di via Cadore con le relative bollette.

«Da Milano ci hanno detto di stare tranquilli — spiega Sonzogni —. Bisogna capire molte cose della sentenza, e vedere se deciderann­o di sequestrar­e il denaro che di volta in volta entrerà nelle casse del partito o si limiterann­o al pregresso. Anche l’anno scorso era rimasto tutto bloccato per alcune settimane perché sembrava che non potessimo più usare un soldo ma poi le cose sono ripartite. Potrebbe succedere così anche stavolta. Per qualche settimana possiamo tenere duro».

Intanto la Circoscriz­ione della Val Seriana, che organizza la BèrghemFes­t in agosto e la BèrghemFre­cc in dicembre, scottata dal sequestro dell’anno scorso, ha giocato d’anticipo. Intanto ha cominciato a vendere già da giugno i biglietti della lotteria.

I primi 5-6 mila, a un euro l’uno, sono stati acquistati a colpi di interi blocchetti in poche settimane, e il ricavato è servito a pagare le prime spese per la festa di Alzano. I cui costi totali superano i 40 mila euro: basti considerar­e che solo per l’affitto della cucina servono 7-8 mila euro, poi ci sono il noleggio delle tensostrut­ture e il pagamento alla ditta che le monta, occupazion­e del suolo pubblico, cibo e bevande, artisti per le tre serate di musica più le nuove prescrizio­ni per la sicurezza che sono particolar­mente onerose. Per evitare il rischio di trovarsi di nuovo i debiti da pagare dopo la sentenza che si attendeva per questi giorni, i fornitori sono stati saldati con gli incassi man mano durante la festa. Alla fine le entrate sono arrivate alla cifra record di 76 mila euro: 65 mila da cibo e bevande (dalle mille presenze di media per serata alle 4 mila della chiusura con Salvini), più 11 mila dalla lotteria.

La BèrghemFre­cc si ferma invece ai 1.700 euro di utile: ha meno spese perché la struttura c’è già (il palasport di Albino, per il quale si pagano al Comune 3.000 euro di affitto,

Il saldo Ad Alzano, per evitare i problemi di un anno fa, i fornitori sono stati pagati durante la festa

riscaldame­nto e acqua), ma ha meno capienza.

«Con quei soldi finanziamo la nostra attività e a volte aiutiamo le sezioni — dice il segretario Giuseppe Rota —. E pensare che il finanziame­nto pubblico dei partiti era stato pensato per evitare che qualcuno ricorresse a misure poco lecite. Non c’è niente da fare: la politica costa. Ma è un fatto di democrazia».

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