Malpensata, un nuovo piano per il rilancio
Appalto alla Ruah, mediatori per gli stranieri
Il Comune di Bergamo aveva pubblicato un avviso pubblico per raccogliere proposte su progetti e attività da fare all’interno del parco della Malpensata. Alla selezione ha partecipato la Cooperativa Impresa sociale Ruah Onlus (capofila di un gruppo formato da diverse associazioni): il suo progetto è stato valutato positivamente e le è stato assegnato un contributo di 30.649,50 euro. La proposta vincitrice, denominata Malpensata.Net, verrà sviluppata fino a fine anno e proverà a portare nel parco anche le famiglie del quartiere. Il progetto prevede l’organizzazione di diverse attività nel parco, dallo spazio compiti ai corsi di lingua, e anche la presenza di mediatori per provare ad «agganciare» gli stranieri per poi coinvolgerli nelle iniziative. L’amministrazione comunale prova così a far rinascere il parco, consapevole che sarà un’operazione tutt’altro che semplice.
Da soli, vigilanza e polizia locale, non bastano a cambiare il volto del parco della Malpensata. Nell’area, come ha ripetuto più volte il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi, si verificano spesso episodi di maleducazione e disturbo della quiete pubblica. C’è chi ci passa le giornate a bivaccare sulle panchine, abbandonando in giro bottiglie vuote. Il Comune di Bergamo vuole provare a portare le famiglie del quartiere nel parco, che è tra i più problematici della città. Per questo, l’amministrazione aveva pubblicato un avviso pubblico per raccogliere proposte su progetti e attività da fare all’interno dell’area verde. Alla selezione ha partecipato la Cooperativa Impresa sociale Ruah Onlus: il suo progetto è stato valutato positivamente e le è stato assegnato un contributo di 30.649,50 euro. La proposta vincitrice, denominata Malpensata.Net, verrà sviluppata fino a fine anno (nelle prossime settimane, il prore getto avrà una pagina su Facebook e un profilo su Instagram, dove verranno pubblicizzati gli eventi). Potrebbe poi arrivare un altro bando, nei prossimi mesi, per il sostegno alle attività del 2019.
La Ruah è il soggetto capofila del progetto, promosso dalla rete sociale di quartiere e realizzato insieme ad altre associazioni: il Patronato San Vincenzo, l’Opera Bonomelli, l’Asd Arci Uisp, la Cooperativa Percorsi per crescere, Arlecchino Bergamasco, il Gate (che gestisce il bar del parco), l’Asd Virescit e il Servizio Minori e Famiglie del Comune. Ogni gruppo organizza attività o eventi, dai tornei ai corsi di lingua, dai laboratori per le mamme allo spazio compiti. L’obiettivo è promuovere processi di interazione tra persone e organizzazioni per prova- ad aumentare la coesione sociale, la vivibilità del parco, il suo utilizzo da parte dei cittadini, l’inclusione delle persone più fragili e l’interazione con il quartiere. «Per capire quali sono le attività da promuovere — dice Laura Resta, responsabile dell’area Cultura della Ruah — abbiamo iniziato a studiare il parco e chi lo vive tutti i giorni».
Nell’area verde verranno proposte attività ludiche, come tornei, spettacoli di burattini, una notte in tenda, laboratori sugli orti, percorsi di ginnastica dolce e yoga. Ci saranno anche laboratori educativi per mamme e bambini sul rapporto mamma-figlio e percorsi di formazione sul tema della genitorialità positiva con servizio di babysitting. Verranno coinvolte le scuole del quartiere: durante le ore di educazione fisica, i bambini verranno portati al parco per fare sport e giochi all’aperto. L’Istituto Pesenti proporrà laboratori scientifici. «Come Ruah — dice Laura Resta — proporremo anche corsi di lingua nell’orario dell’happy hour. Attiveremo poi almeno due mediatori di parco (o di territorio) per riuscire ad agganciare gli stranieri. Ora stiamo studiando le persone che ci passano le giornate, per capire quali sono le attività migliori da proporre. Vorremmo capire chi sono, anche per provare a creare un confronto tra le famiglie straniere e quelle italiane che vivono alla Malpensata. Ci hanno segnalato presenze africane nel parco: ora vogliamo capire le nazionalità, per
riuscire ad approcciarci meglio. Al mattino, per esempio, al parco ci sono soprattutto le mamme straniere: ci piacerebbe coinvolgerle anche nello spazio gioco. Chi bivacca, invece, arriva solitamente nel pomeriggio o di sera: in questo caso, il lavoro da fare è più complesso. C’è anche l’idea di coinvolgere i ragazzi per Gate per fornire pure a loro un approccio multiculturale, che diventa necessario quando si lavora in un posto come la Malpensata».
Il Comune prova così a far rinascere il parco, consapevole che non sarà un’operazione semplice. Da gennaio a metà luglio, sono stati fatti 67 controlli, alcuni anche in collaborazione con l’Associazione nazionale carabinieri. E da marzo sono state date 15 multe, di cui 13 per il mancato rispetto del divieto di introdurre e consumare bevande alcoliche nei parchi cittadini e di introdurre bevande in contenitori di vetro. Da qualche settimana, a sorvegliare il parco c’è anche la vigilanza privata, guidata dalla polizia locale.
Sul web Per il progetto anche un sito internet e un profilo Facebook e Instagram
I controlli Oltre alla polizia locale, al lavoro sull’area pubblica anche le guardie giurate