Corriere della Sera (Bergamo)

Va in cerca di funghi ma non torna Stroncato da malore

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Dopo il giro nei boschi alla ricerca di funghi l’appuntamen­to era al rifugio per il pranzo, ma moglie e parenti non l’hanno visto arrivare. Quando lo hanno trovato, per l’escursioni­sta non c’era più niente da fare: era stato stroncato da un infarto. «Era un tipo atletico, andava spesso in montagna, non riesco a capacitarm­i di come possa essere successo a uno come lui», dice Silvio Visini, gestore del rifugio del Cimon della Bagozza e da molto tempo amico di Adriano Boni, di Scanzorosc­iate, che avrebbe compiuto 60 anni tra un mese. L’uomo era salito nella zona di Schilpario ieri mattina con la moglie, il cognato e la cognata. Obiettivo: la ricerca di fughi nei boschi tra il rifugio e la

Malga di Rena. Il gruppetto si è diviso con l’accordo di ritrovarsi all’ora di pranzo. Boni è stato atteso per un po’ dai parenti, che alla fine hanno dato l’allarme. Il Soccorso alpino ha ispezionat­o una zona, e un gruppetto di persone organizzat­e dal rifugista ne ha controllat­a un’altra. «L’ha trovato un mio amico a non più di 400 metri di distanza dal rifugio — racconta Visini —. Adriano era a terra su un sentiero tra i boschi. Non aveva segni di caduta, si deve essere sentito male». Sul posto anche i carabinier­i di Vilminore e un elisoccors­o inviato dal 118. Una volta verificate le condizioni della vittima, sono quindi iniziate le complicate operazioni di recupero. Sabato 25 agosto, un altro cercatore di funghi era morto nello stesso modo, sotto gli occhi del fratello, sempre nel territorio di Schilpario, e tre giorni prima un altro malore aveva stroncato un escursioni­sta a Leffe.

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Rifugio Cimon della Bagozza

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