MAESTRI SUI BANCHI
Che quasi i due terzi dei maestri della Bergamasca non siano laureati non costituisce una notizia, per la buona ragione che il dato ricalca ampiamente il profilo nazionale della categoria. Purtroppo la materia è stata al centro di vicissitudini amministrative, che rischiano di avere ricadute spiacevoli, quando non drammatiche, sugli insegnanti e, conseguentemente, sui nostri ragazzi. L’attivazione presso l’Università di Bergamo di un corso di Scienze della formazione primaria offre a questi maestri un’opportunità che non deve essere sottovalutata. Infatti, se i piani degli studi dell’ateneo bergamasco non sono dissimili da quelli di altre università, ciò che distingue il corso di Bergamo è la forte impronta pratica e operativa, resa possibile dalla collaborazione con le scuole del territorio. Per i maestri non laureati, ma in servizio da anni, ciò significa una duplice ricaduta positiva: un riconoscimento della loro esperienza al fine della laurea e la possibilità di svolgere le attività di tirocinio presso le stesse scuole in cui prestano servizio. Inoltre, coerentemente con l’impostazione del corso come una comunità di pratica e di apprendimento, i maestri vedranno valorizzata la loro esperienza, in quanto saranno incaricati di fare da tutor per gli altri studenti. Laurearsi per i maestri in servizio può diventare un’occasione tanto di arricchimento personale quanto di qualificazione professionale. Lo sguardo scientificamente più consapevole portato sugli scolari sarebbe per la comunità la migliore garanzia di rinnovata qualità del servizio.