Corriere della Sera (Bergamo)

«Per il Casinò utilizzare la licenza di Campione»

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Casinò a San Pellegrino, ci si riprova. Con il vantaggio di su una licenza che potrebbe liberarsi e con l’ipotesi più concreta di andare al Grand Hotel. Da anni il Comune brembano sta provando in tutti i modi ad avere l’autorizzaz­ione a riaprire il Casinò. Tentativi diventanti più pressanti dopo il recente restauro. Insediato il nuovo governo, il Comune ha subito spedito richieste a tutti, dal presidente del Consiglio in giù, per sentirsi rispondere di presentare un’istanza al ministero dell’Interno. Istanza spedita il 28 agosto. Intanto al governo hanno scritto anche i leghisti Daniele Belotti (deputato), Simona Pergreffi (senatrice). Partendo dal recente fallimento del Casinò di Campione, i leghisti ricordano appunto che, delle quattro licenze per casinò concesse in Italia, quella della struttura comasca ha un «futuro molto incerto». Da qui l’idea, che poggia sul grande rilancio della cittadina brembana dopo il boom delle terme, di spostare la licenza su San Pellegrino, magari riutilizza­ndo parte del personale specializz­ato di Campione. In attesa di una risposta, si dice contraria la deputata di maggioranz­a Guia Termini (M5S): «Non conosco il Casinò di San Pellegrino e aspetto di approfondi­re la richiesta leghista ma sono contraria: noi siamo contro il gioco e le ludopatie, come si dice anche nel Decreto Dignità». È invece favorevole il sindaco Vittorio Milesi, che però deve affrontare una questione di spazi: «Visto il successo, le Terme vorrebbero ampliarsi, spostando gli spazi ricettivi nel Casinò. Per noi va bene, anzi l’eventuale casa da gioco potrebbe essere realizzata nel Grand Hotel oggi in fase di ristruttur­azione. Ma vorremmo che il Casinò restasse visitabile anche senza pagare un biglietto». ( f.p.)

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Restaurato Il Casinò di San Pellegrino

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