Corriere della Sera (Bergamo)

Crosby Il Leone della West Coast Il musicista in versione solista al Dal Verme Tra le pietre miliari del suo repertorio e i nuovi brani scritti con il figlio «ritrovato»

- Paolo Carnevale

Sul finire degli anni Sessanta, gli ex Buffalo Springfiel­d Neil Young e Stephen Stills si uniscono all’inglese Graham Nash e a David Crosby, già colonna dei Byrds, creando un supergrupp­o diviso tra canzone d’autore, le radici del country folk e il sogno della controcult­ura beat california­na. È un attimo, perché contrasti e progetti solistici renderanno questo sodalizio davvero fugace. Con il mitico drappello ridotto prima a trio (senza Young) e, dopo la fuoriuscit­a di Stills, a duo, la premiata coppia Crosby&Nash non demorde e continuò a cavalcare ancora il sogno musicale della West Coast più rimpianta, quella sospesa tra protesta e utopia. Un incontro proficuo, che portò alla nascita di canzoni storiche come il manifesto pacifista «Teach Your Children» , che subì uno stop forzato a causa della dipendenza da droghe di Crosby, autentico sopravviss­uto del rock, prima in balia di eroina, cocaina e crack, poi dato più volte per spacciato, nel 1994, dopo un trapianto di fegato.

Intaccato nel fisico, ma non nello spirito, questo veterano dell’epopea hippy, ora 77enne, con gli iconici baffi da tricheco e i capelli candidi, rotto anche il sodalizio con Nash, che lo mandato pubblicame­nte a quel paese senza mezzi termini, fa tappa stasera al Teatro Dal Verme con l’ultimo album «Sky Trails» e le pietre miliari del suo repertorio. Crosby, che sembra aver superato il periodo cupo, sta vivendo una seconda e prolifica giovinezza artistica. Il 26 ottobre uscirà infatti «Here if you listen», il suo quarto album da solista in quattro anni e il terzo in due: un lavoro, che fa seguito a «Croz» del 2014, «Lighthouse» del 2016 e a «Sky Trails», uscito solo un anno fa. Una sequenza atipica per il leggendari­o cantautore california­no, inserito due volte nella prestigios­a Rock and Roll Hall of Fame (coi Byrds e coi compari Stills, Nash e Young) che ha avuto una carriera solista discontinu­a, iniziata nel 1971 con il capolavoro psichedeli­co «If I could only rember my name».

Sono le contaminaz­ioni jazz e soul quelle che spiccano in questo nuovo capitolo creativo, una scelta condivisa con il coautore di molte tracce, James Raymond, il figlio che aveva dato in adozione alla nascita negli Anni ’60 e ha ritrovato a metà degli Anni ’90. In «Sky Trails», il son- gwriter di Los Angeles si dimostra un ex hippie che con grande intimità si confronta con la nuova realtà sociale e politica, usando le inconfondi­bili tessiture di una voce evocativa, non più giovane ma tuttora morbida. Con la stessa volontà di superare i confini di genere, passa dal Veterano David Crosby, 77 anni, ha militato nei Byrds e nel supergrupp­o con Stills, Nash e Young dichiarato omaggio agli Steely Dan di «She ‘s got to be somewhere», a quello a Joni Mitchell, con la cover di «Amelia», passando per gli echi di West Coast della title track, alle atmosfere jazzy di «Before tomorrow falls on love» e a quelle flamencate di «Curved air». Non manca l’impegno politico in «Capitol», dove canta «They come for the power for power they stay. They’ll ignore the Constituti­on», ossia «Arrivano assetati di potere e rimangono per il potere, ignorando la Costituzio­ne».

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