Corriere della Sera (Bergamo)

Sesso con la cognata di tredici anni Il pm: 3 anni in cella

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Lei ha 13 anni, lui 24. È suo cognato e ora rischia la condanna a 3 anni di carcere (ridotti con il rito abbreviato), per atti sessuali con minore di 14 anni. Tanti ne ha chiesti il pm Gianluigi Dettori, la sentenza il 25 settembre. La ragazzina si era invaghita del cognato, l’ha ammesso. Era disperata quando, lo scorso aprile, lui venne arrestato. Carcere, su ordinanza di custodia cautelare. Difeso dall’avvocato Benedetto Maria Bonomo, ora è ai domiciliar­i. Questa vicenda sarebbe rimasta tra di loro e probabilme­nte gli incontri sessuali sarebbero proseguiti se non fosse stato per una professore­ssa. Nei corridoi della scuola sentì delle compagne dire alla tredicenne, peruviana: «Devi denunciare, chiedi aiuto». La prof si trasformò in detective: ne parlò alla madre della ragazzina e fece partire la segnalazio­ne della scuola alla Procura. All’inizio la ragazzina negò, parlò di un coetaneo, ma poi ammise. L’indagine fu veloce, anche perché i due vivevano vicini. Stesso palazzo, due piani di distanza. Scattò l’arresto, lui confessò al volo. I fatti sono pacifici, ha sostenuto il pm in udienza: la tredicenne non potrebbe averli conosciuti se non perché li ha vissuti; ma non è successo solo due o tre volte, nel giro di un anno, come sostiene l’uomo. Lei ha ammesso una sorta di innamorame­nto — è sempre il pm — ma questo non toglie la responsabi­lità dell’adulto di aver fatto sesso con una minore di 14 anni. La difesa non può essere una diversa versione dei fatti. È successo solo 2 o 3 volte, ha invece insistito l’avvocato puntando sul profilo del suo assistito: ha ammesso, ha risarcito con 2.500 euro, lavora, ha avuto un figlio da giovanissi­mo, sta seguendo un percorso psicologic­o. E la famiglia ha retto.

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