I PROGETTI BLOCCATI E IL DOPO GENOVA
Il ponte di Calusco ha la stessa età della Torre Eiffel e le somiglia anche. Con la differenza che sul maxitraliccio di Parigi non passano treni né auto. Si sa da tempo che il ponte «San Michele», costruito in epoca di carretti e carrozze, è inadatto al traffico di oggi. Tanto che i treni che lo percorrono rallentano a passo d’uomo e i convogli hanno un limite di peso. Le Ferrovie, proprietarie della struttura, avevano anche bandito un concorso per un ponte parallelo: il progetto vincitore sta prendendo polvere in un cassetto dalla fine degli anni Ottanta. Da allora chi si occupa del ponte procede tra interventi di «recupero, controllo e consolidamento» come quelli che erano previsti per i prossimi mesi. Con tutta la dovuta calma necessaria a muovere le macchine di stanziamenti e appalti. Ma a dare uno scossone agli ingranaggi sono arrivate due tragedie nel giro di pochi mesi: prima il deragliamento di Pioltello e poi lo sbriciolamento del ponte Morandi di Genova. Due tragedie che hanno sconvolto l’Italia, con il loro carico di vittime ma anche di recriminazioni. Tanto che ora l’oscillazione del cursore di un meccanismo di rilevamento fa scattare la chiusura del ponte. Giustissimo, la sicurezza prima di tutto. Ma è la prima volta che succede in tanti anni. E a chi da oggi si troverà davanti un cartello di deviazione resterà il dubbio: quel cartello ci sarebbe stato anche senza la tragedia di Genova?