La richiesta in Regione, Confcooperative cerca soluzioni. Atteso il parere del tribunale sul concordato
I soci Legler: «Noi come i risparmiatori truffati»
«Chiediamo di essere equiparati ai risparmiatori truffati dalle banche»: è quanto domandano i soci della Legler, titolari di libretti di risparmio congelati dalle difficoltà finanziarie della coop, che ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo (il tribunale si esprimerà probabilmente all’inizio di settimana prossima). In tutto 813 persone coinvolte, per circa 9 milioni di euro, ma il piano concordatario prevede la restituzione ai soci del 55% del loro credito.
Una soluzione che non piace affatto ai diretti interessati, tant’è che la richiesta di essere equiparati ai risparmiatori truffati è stata espressa con forza davanti alla commissione Attività produttive della Regione, da una delegazione di risparmiatori, affiancati dal presidente di Confocooperative Bergamo Beppe Guerini. «Il rappresentante di Confcoop — hanno poi scritto i soci risparmiatori in una nota ufficiale — ha specificato di voler cercare un supporto effettivo a livello nazionale, nell’attesa del quale la Regione potrebbe farsi garante dei risparmiatori più deboli, con una conseguente cessione dei loro crediti agli istituti bancari».
Dal canto suo, il presidente della Legler, Roberto Baroni, ha ribadito la volontà di cercare soluzioni nell’ambito del concordato: «Stiamo attendendo un riscontro dal tribunale sul piano, unica soluzione possibile — lo voglio ricordare — per avviare un processo di risanamento a favore dei creditori. Da parte nostra c’è il massimo impegno, più volte ribadito, per risollevare le sorti della nostra cooperativa e creare le basi per il futuro. Per questo abbiamo messo a disposizione l’intero patrimonio per creditori, soci prestatori inclusi, che restano determinanti per chiudere positivamente questa operazione».
❞ L’intero patrimonio è a disposizione dei creditori, soci inclusi Roberto Baroni Presidente