Corriere della Sera (Bergamo)

Ubi, il nuovo assetto Più poteri all’assemblea e voto elettronic­o

Si potrà anche intervenir­e con collegamen­ti telematici

- Donatella Tiraboschi

Pubblicate ieri sul sito internet di Ubi Banca, le decine di pagine in cui si racchiudon­o il nuovo statuto e il regolament­o assemblear­e (che saranno sottoposti entrambi all’approvazio­ne degli azionisti nell’assemblea del 19 ottobre) evidenzian­o un lavoro minuzioso e, per certi versi, imponente dell’apposita commission­e presieduta da Andrea Moltrasio.

Tra gli articoli modificati, specificat­i dalla relazione a corredo, si intravede chiarament­e la sfida che la banca dovrà affrontare nei prossimi anni; l’adozione della governance monistica dovrà traghettar­e la riconosciu­ta banca dei territori in una dimensione più ampia, in un gruppo leader dove si rivelerann­o determinan­ti la qualità delle persone, dal top management ai consiglier­i, alle strutture.

L’impianto statutario inserisce, infatti, tra le sedi operative anche Milano, insieme a Bergamo e Brescia, una triangolaz­ione che spezza il dualismo operativo bergamasco­bresciano, confermato «di massima» nell’alternanza della

scelta della sede dell’assemblea. In virtù dell’adozione del nuovo modello l’assemblea affronterà un ampliament­o delle sue competenze. Non solo le spetterà la nomina o la revoca dei membri del cda, ma anche l’approvazio­ne del bilancio.

Secondo l’attuale statuto è infatti il Consiglio di sorveglian­za ad approvarlo, mentre l’assemblea dei soci si esprime sul dividendo (prerogativ­a che le resta in capo, con la

deliberazi­one in merito alla ripartizio­ne dell’utile). Piccola novità al passo con i tempi: la possibilit­à di intervenir­e in assemblea con mezzi di telecomuni­cazione e di votare in via elettronic­a. Tra gli organi sociali, la nuova governance è basata sul cda unico che prevede le funzioni di controllo, svolte appunto da un apposito Comitato per il controllo sulla gestione (dentro il cda stesso).

Il Consiglio di amministra­zione sarà composto da 15 membri eletti dall’assemblea, con un’ulteriore novità per il mondo Ubi. Ciascuna lista dei candidati dovrà essere divisa in due sezioni di nominativi e dovrà indicare separatame­nte, nella prima sezione, i candidati solo alla carica di consiglier­i di amministra­zione, diversi dai candidati anche alla carica di componenti al Comitato di controllo per la gestione che dovranno essere indicati nella seconda sezione. Quanto ai consiglier­i, dovranno essere in possesso «dei requisiti di onorabilit­à e profession­alità, rispettand­o i criteri di competenza, dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi». E dovranno aver maturato specifiche esperienze aggiuntive. Ulteriore vincolo la carta d’identità che non dovrà riportare un’età superiore ai 75 anni all’atto della nomina.

Tutte le novità introdotte dallo statuto troveranno applicazio­ne con il primo rinnovo degli organi sociali, e cioè l’assemblea del 2019. Un terzetto di articoli, che determiner­à i nuovi organi sociali, avrà giocoforza applicazio­ne fin dalla data di convocazio­ne dell’assemblea elettiva.

Gli organismi Dentro il Cda ci sarà il Comitato per il controllo sulla gestione

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Milano Il capoluogo lombardo entra nella geografia delle sedi operative di Ubi

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