Corriere della Sera (Bergamo)

Il ponte chiuso: «Vanno smontati tutti i bulloni»

La Regione: non erano previsti lavori a ottobre

- Fabio Paravisi Desirée Spreafico

Le parole dell’ad delle Ferrovie annunciano tempi lunghi per la messa in sicurezza del ponte di Calusco e Paderno: «Vanno smontati tutti i bulloni», risponde Gianfranco Battisti alla commission­e Trasporti del Senato. Da Rfi arrivano precisazio­ni sui sensori, oggetto di una richiesta di spiegazion­e in Consiglio regionale da Paolo Franco, di Forza Italia: «Ce ne sono venti dal 2011, gli ultimi aggiorname­nti hanno portato a una chiusura anticipata». Restano invece da chiarire altre questioni. Come i (presunti) lavori previsti per il 15 ottobre. «Non c’erano le autorizzaz­ioni, al massimo sarebbero stati a giugno 2019», taglia corto l’assessore regionale alle Infrastrut­ture, Claudia Terzi, che a Rfi ha chiesto i dati che hanno determinat­o la chiusura. Ieri sera se n’è parlato anche in consiglio comunale, a Calusco. E domenica, il treno storico Sebino Express sarà deviato dalla linea MilanoBerg­amo via Carnate a quella via Treviglio Ovest.

«Vanno smontati tutti i bulloni»: il progetto per i lavori al ponte di Calusco non c'è ancora ma almeno è chiaro l'intento delle Ferrovie e la pazienza che servirà per l’effettuazi­one dei lavori. La precisazio­ne è dell’amministra­tore delegato di Fs Gianfranco Battisti, che ieri ha risposto alla commission­e Trasporti del Senato.

Ma molte cose dell’intervento al ponte vanno ancora chiarite. Per esempio: si è detto finora che sulla struttura erano comunque previsti dei lavori dal 15 ottobre: «Non c’era nessun lavoro al via per quella data, al massimo potevano partire a giugno 2019 — taglia corto l'assessore regionali alle Infrastrut­ture Claudia Terzi, che lo aveva già spiegato in Consiglio regionale martedì —. Al momento della chiusura del ponte mancavano ancora tutte le autorizzaz­ioni, compresa quella della Soprintend­enza. Se uno è capace di farsele dare nel giro di un mese mi faccia sapere come si fa perché sarei interessat­a. Ma adesso, adottando la procedura d’urgenza, tutto sarà per forza più veloce».

«A noi in effetti finora hanno solo mostrato un progetto in modo informale», conferma Maria Mimmi, funzionari­a della Soprintend­enza responsabi­le del Lecchese. La quale peraltro non è in grado di risolvere il giallo dei sensori sollevato nello stesso Consiglio regionale da Paolo Franco di Forza Italia, che ha chiesto di poter avere i dati rilevati dai meccanismi ma anche di sapere «se i sensori siano stati effettivam­ente autorizzat­i e installati».

Serve tutto il giorno per avere un mezzo chiariment­o di Reti ferroviari­e italiane, che ha illustrato «strumenti e tecnologie impiegate negli ultimi anni per il monitoragg­io del ponte». Rfi spiega di avere installato dal 2011 «un monitoragg­io dinamico grazie all’installazi­one di venti sensori, posizionat­i in corrispond­enza delle pile del ponprimo te».«Basta andare al ponte e fotografar­li», spiegano. Poi, sempre mantenendo i sensori, «è stato attivato uno screening costante dello stato di salute del ponte, attraverso ispezioni, analisi capillari di tutte le componenti dell’opera e rilievi topografic­i, svolti da tecnici specializz­ati». E gli ultimi aggiorname­nti «hanno portato alla chiusura anticipata del ponte». «Sono stato il

A Calusco Il Consiglio comunale ieri sera ha chiesto «le prove che la chiusura fosse necessaria»

a comunicare alla Regione della chiusura immediata», ha rivendicat­o Gianfranco Battisti rispondend­o alla senatrice leghista bergamasca Simona Pergreffi che chiedeva «tempi brevi per gli interventi». «Dopo la tragedia del 14 agosto il controllo delle infrastrut­ture è la priorità — ha detto Battisti —. Per Paderno la prima stima prevede due anni di lavori: vanno smontati tutti i bulloni, essendo una struttura in ferro particolar­mente complessa. Il piano di interventi straordina­ri prevede una durata di circa 2 anni. Ci sarà però l’impegno ad accelerare i tempi perché è una tratta fondamenta­le tra Bergamo e Milano». Ma finora non si è ancora capito quali siano i dati che hanno fatto scattare l’allarme. L’assessore Terzi li ha chiesti a Rfi che però prima di consegnarl­i sta aspettando il via libera da Roma. «Spero che almeno i dati possano dare chiariment­i a diversi aspetti», commenta Paolo Franco.

Le stesse richieste sono state avanzate ieri sera dal Consiglio comunale di Calusco, seguito solo da sei cittadini. Molto combattivi però i consiglier­i comunali: «Rfi sta prendendo in giro tutti— ha esordito il consiglier­e Fabio Colleoni —. Sostengono di avere l’intervento di manutenzio­ne in calendario da tempo e non avevano previsto un piano d’emergenza? Sono cose da incapaci». Dello stesso avviso l’intero Consiglio, che ha infine approvato all’unanimità un documento indirizzat­o a Rfi, Trenord, Province, Prefetture di Bergamo e Lecco, Regione e ministero delle Infrastrut­ture per chiedere, anche loro, «le risultanze delle indagini tecniche». «Vogliamo la prova che la chiusura fosse davvero necessaria — è intervenut­o il sindaco Michele Pellegrini —. Sta creando gravi disagi a cittadini e pendolari, e un enorme danno economico per le attività commercial­i». Il documento chiede un cronoprogr­amma costanteme­nte aggiornato, la valutazion­e dell’apertura pedonale, la costruzion­e del ponte di barche, la partecipaz­ione del sindaco al tavolo di coordiname­nto dell’emergenza organizzat­o dalla Prefettura.

 ??  ?? Lo stop Le barriere poste nella notte fra venerdì e sabato all’imboccatur­a bergamasca del ponte San Michele
Lo stop Le barriere poste nella notte fra venerdì e sabato all’imboccatur­a bergamasca del ponte San Michele

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy