Corriere della Sera (Bergamo)

Treviglio, caccia al pirata con le celle telefonich­e

Treviglio, il pensionato travolto da un’utilitaria grigia

- Tosca

Per trovare il pirata della strada che sabato, a Treviglio, ha travolto sulle strisce pedonali e ucciso Francesco Zibetti, 85 anni, la polizia analizzerà anche i dati delle celle telefonich­e per capire chi si trovasse in via Buonarroti a quell’ora. Si cerca una vecchia utilitaria grigia. Sull’asfalto sono rimasti dei pezzi. I dati delle celle verranno incrociati con quelli delle telecamere. Il pirata è probabilme­nte della zona, perché ne ha evitata una.

Si cerca anche nelle celle telefonich­e una traccia del pirata della strada che sabato, a Treviglio, ha falciato sulle strisce pedonali Francesco Zibetti, pensionato di 85 anni, poi morto per emorragie interne. A 96 ore dall’incidente, gli agenti del commissari­ato stanno stringendo il cerchio intorno all’automobili­sta e tra le piste seguite c’è anche quella della cella telefonica.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 20.30, in via Buonarroti. Zibetti viveva al civico 31 e in quel momento era uscito di casa per vedere se erano arrivati alcuni amici con cui doveva trascorrer­e la serata. Nonostante l’età, l’anziano era in piena salute. Ha attraversa­to la strada sul passaggio pedonale che si trova proprio davanti alla sua abitazione, a metà del lungo rettilineo che collega largo Vittorio Emanuele a largo Primo Maggio. Al ritorno verso casa, però, è accaduto l’impensabil­e quando Zibetti ha affrontato di nuovo il passaggio pedonale. Se una prima vettura lo ha visto e si è fermata, alle sue spalle ne è sbucata una seconda che a tutta velocità ha scartato la prima e ha travolto l’anziano. Trasportat­o d’urgenza a Bergamo e operato, l’85enne è deceduto nella notte

«Conosce la zona» La polizia lo sospetta perché l’automobili­sta ha svoltato prima delle telecamere sulla via

per le emorragie interne. Il secondo automobili­sta non si è fermato e non si è nemmeno presentato alle forze dell’ordine.

Le indagini sono partite immediatam­ente dopo l’incidente con la raccolta delle testimonia­nze dirette di chi ha assistito alla tragedie. A falciare il pensionato è stata un’utilitaria grigia. C’è riserbo sul modello, si sa solo che si tratta di un mezzo che ha parecchi anni. Determinan­ti per risalire al mezzo saranno anche i pezzi della carrozzeri­a che nell’urto si sono staccati e che sono stati raccolti dalla polizia.

Sono state passate al setaccio anche le telecamere dell’impianto di videosorve­glianza. Nel punto dell’investimen­to non ci sono telecamere, c’erano poco più avanti in largo Vittorio Emanuele. L’investitor­e, però, probabilme­nte conosceva questo dettaglio e nella sua fuga ha svoltato prima dell’incrocio su via Cimabue, una strada secondaria, ritornando verso il centro storico. Una scelta che fa sospettare gli investigat­ori che il pirata della strada conosca bene la viabilità di Treviglio. Sono comunque stati acquisiti i filmati di tutti gli occhi elettronic­i della zona per individuar­e se un’auto compatibil­e con quella sospetta sia stata filmata. Al vaglio anche gli elenchi di mezzi registrati dai varchi di ingresso della città dotati di telecamera leggi targa. Ma anche le celle telefonich­e. Sono stati acquisiti gli elenchi delle utenze agganciate nell’orario dell’incidente ai ripetitori nella zona di via Buonarroti. Gli investigat­ori sono convinti che dall’incrocio dei dati potrebbe emergere la prova che inchioderà il pirata della strada.

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Lo striscione «Assassino vergognati» in via Buonarroti, a Treviglio

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