I burattini di Casidanus e le avventure di Brassens
La sua è una storia di famiglia: papà burattinaio, che gli ha trasmesso la passione di quest’arte, e fratello maggiore decoratore, che crea i burattini, i pupazzi e le scene. Per il burattinaio parigino Adrien Casidanus, che domenica alle 16.30, nel palazzo della Provincia, sarà insignito del ventunesimo Premio internazionale «Pina e Benedetto Ravasio», il teatro delle marionette è «una parentesi poetica che riporta all’innocenza e alla meraviglia dell’infanzia», dice.
Dopo la premiazione, Casidanus presenterà lo spettacolo «Le poète de Sète» sulla vita di Georges Brassens, molto popolare in Francia. La trama è semplice: il giovane Georges sogna di diventare un artista, ama la poesia e la musica. Un giorno, una misteriosa giovane donna lascia cadere una chitarra e poi fugge senza dire una parola. Non compreso nella sua città natale, decide di andare alla ricerca di quella che pensa sia la sua musa. Lungo la strada affronterà delle prove, sfiderà il gendarme, metterà la sua maschera di gorilla per sfuggire al giudice, disarmerà un compagno litigioso, resisterà al Diavolo e al suo cane Cerbero.
Per raggiungere il suo obiettivo, scrivere la musica del suo cuore e diventare artista, sarà aiutato dall’irriverente buffone Polichinelle. «Brassens era appassionato di cultura classica — dice il bu- rattinaio, che nei suoi spettacoli unisce arti visive e musica —, così ci siamo rifatti anche alla letteratura, alla mitologia e poesia, con citazioni tratte da versi di Paul Valery e Charles Baudelaire».