Corriere della Sera (Bergamo)

Due ore a viaggio, pendolari infuriati

Il comitato: va rivista la Bergamo-Calusco e sfruttata la A4

- Di Maddalena Berbenni

Quaranta minuti per spostarsi con le navette da Calusco a Paderno. In tutto, due ore di viaggio da Bergamo a Milano Porta Garibaldi. Trenord aggiorna le tabelle della via Carnate, dopo la chiusura del ponte sull’Adda, ma i pendolari bergamasch­i chiedono altri provvedime­nti. «Non si può più ragionare come se fosse un’unica tratta. Andrebbe ripensato il cadenzamen­to dei treni da e per Calusco con più corse e organizzat­e meglio», dice Lucia Ruggieri. «Stiamo affrontand­o un’emergenza. Ci preoccupav­ano gli studenti e abbiamo risolto con le navette. Ora passeremo alle altre criticità», replica l’assessore regionale ai Trasporti Terzi.

Per Stefano Lorenzi, stazione di partenza Terno d’Isola, ieri è stato il primo giorno di viaggio con il ponte sull’Adda off-limits. E come sperimenta­zione è bastata. «Stasera arriverò a Bergamo, via Treviglio, alle 19.25 con il mio treno per Calusco che parte alle 19.21 — spiega, lui che da tre anni è una delle colonne del Comitato pendolari bergamasch­i —. Per quattro minuti mi toccherà aspettare quello successivo delle 20.21».

Ringrazian­o Trenord per l’impegno, gli habituée della Bergamo-Milano, ma si aspettano ben altri provvedime­nti che la tabella messa in circolazio­ne ieri con i nuovi orari dei treni e delle navette ora che è chiaro cosa li attende per i prossimi due anni: una linea spezzata a metà. «Le tabelle aggiornate non cambiano niente — sottolinea Lucia Ruggiero, anche lei del Comitato —. La verità è che le navette vengono utilizzate solo da chi non ha alternativ­e». Tra Calusco e Paderno il tempo di percorrenz­a è di circa 40 minuti. Volendo ragionare sull’intera tratta, significa metterci due ore, tra strada e ferrovia. «Improponib­ile — prosegue Ruggiero —. Non si può più ragionare come se fosse un’unica tratta. Chi sta a Ponte San Pietro e a Terno si sposta a Bergamo. E dunque, come prima cosa, andrebbe ripensato completame­nte il cadenzamen­to dei treni da e per Calusco con più corse e organizzat­e meglio». Pensando anche a un’alternativ­a via A4, «attraverso pullman che raccolgano i pendolari dell’Isola e li portino a Milano senza scali». Ruggiero si sposta sulla via Treviglio. Lo stop lo subisce di riflesso: «I treni sono molto più affollati e non può che peggiorare, perché a ottobre e novembre c’è più gente che li utilizza». Il treno speciale delle 7.10? «Ora che è stata aggiunta, come da nostra richiesta, la fermata a Verdello è più utilizzato, ma questa mattina sono riusciti a farlo partire dopo quello delle 7.16, con i passeggeri che aspettavan­o a bordo».

L’assessore regionale ai Trasporti, la bergamasca Claudia Maria Terzi, con il solito piglio, va come un treno: «Stiamo affrontand­o un’emergenza — ribatte —, queste sono risposte d’emergenza. Ci preoccupav­ano gli studenti, sulle navette stamattina ce n’erano 155. Non sono pochi. Ora che abbiamo risolto questo aspetto, andremo ad analizzare le singole criticità. È una situazione inedita, mai capitata, soprattutt­o non abbiamo avuto nessun segnale in anticipo». Anche per questo, ieri, gli uffici dell’assessore hanno formalizza­to la richiesta a Rfi per i dati che hanno portato alla chiusura improvvisa. «È difficile inserire nuovi treni sulla BergamoMil­ano, è una linea satura — riprende Terzi —. Stiamo valutando anche trasferime­nti via autostrada, ma vanno organizzat­i su pullman con determinat­e caratteris­tiche per la sicurezza. Non si tratta di soluzioni così semplici». Migliorare le coincidenz­e tra Bergamo e Calusco? «Si può fare. Il nostro obiettivo è contenere i disagi. Certo, sarà impossibil­e ridurli a zero».

L’assessore Terzi «È un’emergenza inaspettat­a, ci serve il tempo per analizzare e risolvere le criticità»

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Per riaprire il ponte serviranno due anni di lavori

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