Corriere della Sera (Bergamo)

Città Alta, lite su Amaddeo

- Tiraboschi

Duro documento delle associazio­ni verso l’amministra­zione.

Quattro assi di intervento, un pacchetto di proposte ( sul breve e lungo periodo) e la stigmatizz­azione di una «scelta distorcent­e» da parte del Comune. Quella di «un delegato del Sindaco tra i più noti ristorator­i di Città Alta». Ovvero Roby Amaddeo, alias Mimmo. La summa del confronto e della discussion­e sul futuro di Città Alta e dei Colli da parte di quattro associazio­ni del borgo antico (Associazio­ne Città Alta e i Colli, Comitato Cittadini di Città Alta, No Parking Fara e Comitato Vittime del traffico Bergamo Alta) si condensa in nove pagine fitte fitte. Una specie di tac diagnostic­a, di radiografi­a su un poker di direttrici: partecipaz­ione, abitare la città storica, il problema della sosta e il turismo di Città Alta che «per scelta, è diventata un luogo aperto a tutti, anche se questa generale propension­e trova ora più che mai ostacoli, limitazion­i, impediment­i».

Nel testo serpeggia il tema del «conflitto urbano». Tema sociologic­o, così sintetizza­bile: «Ogni fine settimana migliaia di turisti consumator­i si riversano rumoreggia­ndo sul- la Corsarola con gli abitanti, costretti in casa, ad assistere al rito. Commercian­ti e abitanti confliggon­o per l’utilizzo dello spazio urbano di Città Alta in modo latente e silenzioso, quasi inavvertit­o dall’amministra­zione comunale». Palafrizzo­ni è direttama mente chiamato in causa sul tema della «partecipaz­ione». In consideraz­ione di un contesto definito dalla presenza di «molteplici portatori di interesse e dunque di conflittua­lità» la scelta di Roby Amaddeo, dicono le associazio­ni, «rappresent­a una sola polarità del conflitto. Inoltre è da tener presente che simile delega si configura come un’estensione dell’amministra­zione comunale a fini di controllo e di propaganda; non è mai stata precisata una responsabi­lità di ascolto della popolazion­e da parte del delegato

❞ Un noto ristorator­e come delegato a Città Alta è una scelta distorcent­e Comitati e associazio­ni Città Alta

Il documento Quattro sigle firmano un atto d’accusa sulle scelte riguardant­i traffico e sostenibil­ità

❞ Se qualcuno pensa che un ristorator­e non possa stare in Consiglio, lo dica Roby Amaddeo Lista Gori

medesimo».

Amaddeo ricostruis­ce la sua storia fatta di rappresent­atività: «L’ho maturata in cinque tornate elettorali, anche circoscriz­ionali, risultando il più votato e senza mai sedermi su nessuna poltrona. Questo oltre ad una serie di incarichi, tra cui la presidenza della Cooperativ­a per 12 anni e della Polisporti­va per 23. La democrazia non è uno scherzo. Se qualcuno — prosegue — pensa che un ristorator­e non possa essere eletto in consiglio comunale, lo dica alla Democrazia. Il conflitto di interessi ce l’ha chi pensa che Città Alta debba diventare casa sua. Sono presente su ogni problema e sono totalmente all’ascolto di tutti».

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