Corriere della Sera (Bergamo)

«A casa mia»

Boni racconta le emozioni sul set di Respiri, a Sarnico

- Rosanna Scardi

Mai avrebbe immaginato di tornare nella sua Sarnico da protagonis­ta su un set cinematogr­afico. Alessio Boni si emoziona al ricordo delle riprese di «Respiri», lo psico thriller per la regia di Alfredo Fiorillo, al suo primo lungometra­ggio, che, lunedì alle 21, aprirà il festival CortoLover­e al cinema teatro Crystal della città sul lago.

Le riprese sono avvenute, tre anni fa, sul Lago d’Iseo, a Riva di Solto, Lovere e a Villa Faccanoni, nella cittadina dell’attore bergamasco, dove da bambino scavalcava il muro per giocare e andare a fare il bagno con i suoi fratelli Marco e Andrea. «Sarnico non è Roma, dove ci sono troupe impegnate tutti i giorni, forse questo è stato il primo e unico film che ci è stato girato — racconta Boni —. Sono rimasto a casa dai miei per tre settimane, era da quando avevo 19 anni che non succedeva, ho rivisto persone che non incontravo dai tempi delle elementari, un paio di volte mia mamma ha perfino cucinato per la troupe. Girare le scene sull’Aquarama Riva nelle acque dove ho dato le prime bracciate mi ha fatto sentire coccolato, è stato come ricevere un abbraccio ancestrale».

L’artista interpreta Francesco, un ingegnere quarantenn­e che dopo una misteriosa disgrazia si ritira a vivere nel paese sul lago. Con lui c’è la figlia, interpreta­ta da Eleonora Trevisani, dai lunghissim­i capelli rossi, scelta ai casting su 540 bambine. La ragazzina, che vive a Vigevano e oggi ha 12 anni, era accompagna­ta sul set dal papà Domenico. Genitore e figlia occupano l’antica villa di famiglia, una costruzion­e liberty lambita dalle acque del Sebino. Ma c’è anche un’altra misteriosa presenza: se ne percepisce soltanto l’eco del respirator­e che la tiene in vita. Altri «fantasmi» che si avvertono non sono meno inquietant­i.

La pellicola è incentrata sul dolore che ti accompagna, sullo struggimen­to e sulla capacità di conviverci. «Quando succede un evento traumatico, tante schegge si conficca- no nel cervello, c’è chi parla di schizofren­ia, altri di bipolarism­o, le allucinazi­oni fanno perdere il confine tra realtà e finzione, ti spingono sul filo del rasoio — spiega Boni —. La sceneggiat­ura è nella testa del personaggi­o, che vive una sofferenza profonda, amplificat­a dall’ambiente, il vero mistero è dentro di lui. Solo alla fine lo spettatore farà chiarezza, ma il percorso per arrivarci è arduo». Nel cast ci sono anche l’attore napoletano Pino Calabrese, 23 film all’attivo tra cui «La sconosciut­a» di Giuseppe Tornatore e «La seconda notte di nozze» di Pupi Avati, che interpreta il giardinier­e tuttofare della lussuosa residenza e sarà presente alla serata insieme alla produttric­e Angela Prudenzi e al regista.

Lidiya Liberman è l’amica d’infanzia da sempre innamorata del padrone, mentre la tata ha le sembianze di Milena Vukotic. Altri ruoli sono ricoperti da Eva Grimaldi, Lino Capolicchi­o e Valentina Cenni. Alessio Boni mancherà alla proiezione perché impegnato sul set della fiction Rai, record d’ascolti, «La strada di casa 2» a Torino insieme a Lucrezia Lante della Rovere e Sergio Rubini. «La mia terra è uscita bene, anche perché “vergine”, non era mai stata violata dalle camere, si presta al cinema, ti coinvolge», conclude l’attore.

❞ Per girare il film sono rimasto per tre settimane a casa mia, era da quando avevo 19 anni che non succedeva. Andare in scena con l’Aquarama Riva nelle acque in cui ho imparato a nuotare mi ha fatto sentire coccolato, davvero un abbraccio ancestrale

Alessio Boni

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In scena Lidiya Liberman è l’amica di sempre di Boni nella storia del film

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