Anziano muore nei boschi sotto gli occhi della moglie
L’ottantenne di Bergamo stava cercando funghi nella zona nell’Appennino parmense, inutili i soccorsi
Quando ha cominciato a sentirsi male non era lontano dal sentiero, e aveva con lui la moglie e il nipote che hanno dato subito l’allarme. Ma anche gli sforzi dei soccorritori non sono riusciti a salvargli la vita: Alberto Vedovello è morto stroncato ad un infarto sotto gli occhi disperati dei parenti.
L’uomo, nato nel febbraio di ottant’anni fa a Legnano, viveva con la moglie in via Castello Presati a Bergamo, tra la Val d’Astino e la zona della Madonna del Bosco. Ieri mattina il pensionato si trovava in vacanza nella zona dell’Apgili pennino parmense e aveva deciso di fare una passeggiata per cercare funghi all’interno dei boschi che circondano il paese e le frazioni di Albareto. Con la moglie e un nipote era arrivato tra le località di Ronco Magno e Pradischelli e si è inoltrato nel bosco.
Il malore è sopraggiunto a metà mattina, mentre i tre si trovavano a poca distanza dal sentiero. Il pensionato ha cominciato a sentirsi male fino a ad accasciarsi a terra privo di sensi. I parenti hanno subito dato l’allarme al 118, e la macchina dei soccorsi ha inviato sul posto una squadra dei vi- del fuoco, una del Soccorso alpino dell’Emilia Romagna e un elisoccorso attrezzato per interventi in zone impervie, ma che ha avuto qualche difficoltà a trovare il punto giusto in cui atterrare.
I primi ad arrivare sul posto sono così stati i pompieri, grazie al fatto che il pensionato si trovava solo a una trentina di metri di distanza da un sentiero ampio e percorribile con i fuoristrada. Sono stati quindi proprio i vigili del fuoco a praticare per primi una manovra rianimativa al pensionato. Il loro posto è stato poi preso dai sanitari del 118, che hanno tentato a lungo di far riprendere l’anziano prima di essere costretti a constatarne il decesso.
A questo punto hanno dovuto aspettare i carabinieri di Borgotaro, che dopo avere effettuato i rilievi e avere avuto il nulla osta dal magistrato hanno acconsentito al trasporto della salma. Il corpo di Alberto Vedovello è stato quindi assicurato a una barella e trasportato dal personale del Soccorso alpino su un mezzo fuoristrada dei pompieri fino alla camera mortuaria del paese.