Scontro fra bus, muore a 14 anni
Gazzaniga, altri due studenti feriti: uno, di 16 anni, rischia l’amputazione delle gambe
Un ragazzo di 14 anni morto, un suo coetaneo ferito e un sedicenne che rischia l’amputazione delle gambe: è il bilancio dell’incidente avvenuto alle 13 di ieri nel piazzale della Sab di Gazzaniga. Mentre centinaia di ragazzi aspettavano di tornare a casa dopo le lezioni, un bus appena entrato ne ha superato un altro in coda alla pensilina, schiacciando tre ragazzi che erano all’altezza della porta.
Una marea di ragazzi appena usciti da scuola, zainetti, cuffie, cellulari, qualcuno fa un video per gli amici. A un tratto, lo si vede proprio nelle immagini, le grida e il panico: la tragedia è piombata in una giornata come tante per centinaia di studenti che aspettavano di tornare a casa sul piazzale dei pullman di Gazzaniga. Un bus doppio è finito addosso a un altro bus, schiacciando tre ragazzi. Luigi Zanoletti, 14 anni, di Ardesio, è morto poche ore dopo in ospedale. Il suo coetaneo e compaesano S.B. è in ospedale con una serie di traumi ma non è in pericolo di vita. È in gravissime condizioni invece M.P., 16 anni, di Valgoglio: ha passato la notte in sala operatoria, i medici stanno cercando di salvargli le gambe.
Difficile capire come siano andate le cose alle 13 nella stazione della Sab a Gazzaniga. Come ogni giorno, alla fine delle lezioni, il piazzale si riempie di centinaia di studenti appena usciti dal vicino Isiss «Val Seriana». I ragazzi si ammassano sotto la grande pensilina in attesa di salire sul proprio bus e i mezzi si mettono in fila. A volte succede che, nell’attesa, qualche autismesso sta apra la portiera e inizi a far salire i passeggeri. I vigili dell’Unione Insieme sul Serio, che hanno effettuato i rilievi, stanno cercando di capire se sia successo anche ieri con il mezzo condotto da B.P., 58 anni, di Nembro, che era appunto in fila. Ma addosso a quel mezzo è piombato un autobus doppio appena entrato nel piazzale e che invece di fare il giro ha speronato il primo bus: non si sa se il conducente abbia perso il controllo o abbia avuto qualche problema. Il pullman guidato da N.A., 52 anni, anch’egli di Nembro si è schiantato proprio all’altezza della portiera, dove c’erano i tre ragazzi.
Luigi Zanoletti è subito sembrato il più grave. È stato portato in elicottero all’ospedale di Bergamo e sottoposto a un intervento chirurgico. Tutto inutile: il suo cuore ha di battere poco dopo le 16. Il sedicenne di Valgoglio ha riportato gravi schiacciamenti a entrambe le gambe, che hanno fatto temere la necessità di una doppia amputazione. È stato portato, sedato e intubato, all’ospedale di Monza, dove è iniziato un intervento per rivascolarizzare gli arti e sistemare le fratture, prima del ricovero in Rianimazione. Ferite guaribili in trenta giorni per il terzo ragazzo, che in serata era ancora al pronto soccorso di Alzano.
Luigi Zanoletti aveva appena iniziato il primo anno al Liceo scientifico, indirizzo Scienze applicate. «È una scuola bellissima», diceva. Il ragazzo viveva nella contrada Marinoni di Ardesio con il padre Giuseppe, uno degli organizzatori della festa del paese, la mamma Alessandra, maestra, e la sorella Chiara. La ragazzina non riesce a parlare, abbraccia il cane fra le lacrime. «Era uscito dalle medie con la media del nove — racconta la zia —. Era un ragazzo bravissimo, senza pretese. Prima della cresima non ha neppure voluto il telefonino. Non era come quelli che per
La vittima Luigi Zanoletti, di Ardesio, frequentava lo Scientifico: voleva fare il veterinario
fumare vanno dove non devono: ho letto su Facebook commenti inaccettabili». Oltre al dolore, c’è l’indignazione per i problemi alla stazione di Gazzaniga che si trascinano da anni: «Non è possibile che i ragazzi rischino sempre di non salire sul pullman». Tra queste villette di montagna si è come in famiglia: «Lo vedevo passare in bici, sono pochi i ragazzi come lui», commenta una vicina. «Era timido e taciturno», aggiunge una coetanea. Non aveva il motorino e in oratorio scendeva più per il cinema (e una pizza il sabato sera) che per giocare a pallone. L’ha visto lì per l’ultima volta, prima del film di sabato scorso, la compagnia del campetto. Un po’ di nuoto come sport, niente Facebook. Un profilo Instagram riservato agli amici. Come foto, lo scudetto dell’Inter.
Poche curve più su, vive Gianluca, suo amico da sempre. «Piangerò mentre lo ricordo — avverte —. Lo conosco dai tempi dell’asilo, era sempre gentile. Luigi aveva scelto il Liceo scientifico perché sognava di fare il veterinario». «Ero contenta che mio figlio fosse amico suo — racconta la madre di Gianluca —. Gli dicevo: “Stai con Luigi” ed ero tranquilla». Il compagno scuote la testa: «Non meritava di finire così».
L’operazione Per il sedicenne di Valgoglio un intervento alle gambe durato tutta notte