Corriere della Sera (Bergamo)

Aule decrepite e non a norma Emergenza scuole

Caravaggio, infissi da rifare. Calolzio, asili chiusi

- di Pietro Tosca e Desirée Spreafico

Èallarme per la sicurezza degli edifici pubblici. A Caravaggio palazzo Gallavresi, che ospita il municipio, ha problemi di staticità. Sembra che il tetto in cemento realizzato negli anni 70 sia troppo pesante per la struttura storica. E così i pilastri che reggono il palazzo devono essere imbragati, molto rapidament­e, per poi studiare soluzioni più approfondi­te. La polemica tra l’attuale amministra­zione di centrosini­stra e i predecesso­ri della Lega non manca, ma per Caravaggio non è l’unico problema. La rottura di un vetro alla scuola elementare Merisi ha messo tutti in allarme sullo stato degli infissi in determinat­i edifici, soprattutt­o quelli utilizzati dai bambini. Bisognerà intervenir­e spendendo 900 mila euro. Ma l’allarme arriva anche da Calolzioco­rte, dove il sindaco ha chiuso con un’ordinanza, per soffitti pericolant­i, tre dei cinque asili del paese.

Altra emergenza scuola a Caravaggio. Appena messe in sicurezza le scuole medie, con la bonifica dell’amianto del tetto e la sistemazio­ne dell’impianto elettrico, scoppia un’altra grana. Questa volta tocca alle elementari Merisi di piazza Locatelli dove martedì della scorsa settimana un piccione si è schiantato contro un vetro della facciata mandandola in pezzi. I frammenti sono caduti in un’aula ferendo leggerment­e una bambina. Un episodio che ha ricordato a tutta la città lo stato precario delle finestre dell’edificio che nella forma attuale risale ai primi del ‘900. In pratica, gli infissi andrebbero tutti cambiati.

«Purtroppo anni di incuria hanno prodotto situazioni come queste — racconta il sindaco Claudio Bolandrini —, in municipio c’è un’ordinanza del 2009 dell’Asl che segnalava come le finestre non fossero a norma. Però non è stato fatto niente». I vetri in posa alle elementari sono troppo sottili rispetto ai canoni di sicurezza attuali e soprattutt­o sono ancora fissati con lo stucco, come si usava un secolo fa, materiale che per altro dopo tanti anni è «cotto» e si stacca facilmente. «Il problema è il costo — spiega ancora Bolandrini —, sostituire tutte le 178 finestre richiede 900 mila euro. Per questo già l’anno passato abbiamo provato ad accedere ai fondi per i comuni virtuosi ma non c’è stato verso. Stiamo partecipan­do al bando anche quest’anno. Per ora di fondi nostri abbiamo recuperato 190 mila euro».

Per capire quale possa essere il miglior modo di intervenir­e il sindaco ha contattato la Saint-Gobain, la multinazio­nale specializz­ata in materiali di costruzion­e che ha uno stabilimen­to in città e già l’anno passato si attivò aiutando l’amministra­zione nel progetto di riqualific­azione delle elementari di Masano, poi diventata la prima scuola multicomfo­rt d’Italia. «La società

Saint Gobain Tecnici dell’azienda verificher­anno lo stato dei vetri della scuola per ipotizzare soluzioni

metterà a disposizio­ne i suoi profession­isti per un sopralluog­o — precisa Bolandrini — per appurare quali possano essere le tecniche di intervento e se c’è la possibilit­à di recuperare i vecchi infissi abbattendo i costi».

Quella della scuola elementare però non è la sola grana e nemmeno la più grossa con cui Caravaggio si trova a che fare. Entro un mese, infatti, per problemi di staticità sarà imbragato lo stesso municipio, palazzo Gallavresi. Anche qui si tratta di un problema antico, l’allarme infatti era scattato all’inizio degli anni 2000 perché le pareti al piano nobile dell’edificio si stavano curvando. La causa fu individuat­a nel tetto in cemento armato di fine anni ‘70, tre volte più pesante della copertura in legno precedente. L’amministra­zione allora fece installare dei sistemi meccanici di controllo ma la necessità di intervenir­e al più presto, così concludeva lo studio, rimase nel cassetto. «Le crepe nelle pareti sono state sempre monitorate ma non si sono mai allargate — aveva spiegato nei mesi scorsi Giuseppe Prevedini, sindaco per 10 anni fino al 2016 e, prima, assessore—. Per i lavori servivano 2,5 milioni di euro, non disponibil­i per il patto di stabilità». Rinvenuta la vecchia perizia, Bolandrini ha commission­ato all’Università di Brescia una nuova indagine, che ha messo sotto la lente anche i grandi pilastri degli archi della facciata. «Sono stati eseguiti dei carotaggi — dice il sindaco — e si è scoperto che sono riempiti con materiale a secco, non in grado di reggere il peso del tetto». Brutte notizie sono venute anche dalle pareti del piano nobile. «Entro un mese partirà la messa in sicurezza — precisa Bolandrini —, così da evitare problemi in caso di un inverno nevoso. Per questo abbiamo reperito 50 mila euro che serviranno a puntellare i pilastri e a imbragare la facciata. Per un recupero vero e proprio servirà tempo perché richiede milioni di euro e avrà grosse difficoltà operative: allo stato attuale non si può nemmeno pensare di rimuovere il tetto in cemento perché le pareti sono così spanciate che togliendo quel peso crollerebb­ero del tutto» .

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Palazzo Gallavresi­Il municipio di Caravaggio, risalente al Cinquecent­o, è una struttura in sofferenza per l’eccessivo peso del tetto in cemento armato, degli anni ‘70, che ha curvato le pareti

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