Quando il rock è un’attitudine
Sold out per Brian Jonestown Massacre, cult band della musica alternativa
Uno come Anton Newcombe sembra uscito direttamente dall’epoca di Woodstock. Di sicuro non c’entra granché con i tempi che stiamo vivendo: il leader dei Brian Jonestown Massacre (o BJM) fa parte di quella sempre più ristretta categoria di musicisti dall’attitudine punk, fedeli alla filosofia «Do It Yourself», attenti a conservare una totale indipendenza creativa. Roba con cui oggi non ci si mantiene, si potrebbe pensare. Il che tendenzialmente è vero, ma non nel caso di Newcombe, che dal 1990 a oggi, con i BJM, ha continuato imperterrito per la sua strada: quella di un garage pop-rock intriso di psichedelia e impreziosito, di volta in volta, dalle influenze più varie (si va dallo shoegaze al noise, dai Rolling Stones ai Beatles a Syd Barrett).
Ora è il momento del nuovo «Something Else», 18esimo album del gruppo di San Francisco, stasera al centro di un concerto in Santeria Social Club già sold out, a riprova che la band, pur gravitando in una scena che non può non dirsi di nicchia, ha un pubblico di aficionados anche da noi. In parte questo si deve a «Dig!», documentario premiato al «Sundance Film Festival» del 2004, sull’epopea dei Dandy Warhols e degli stessi BJM. In quel film Newcombe appariva perso in un atteggiamento autodistruttivo. Lui stesso ha dichiarato di non sentirsi rappre- sentato, ma anche di essersi divertito a giocare con il lato più «eccentrico» di sé.
Quel che è certo è che oggi, a 51 anni, il songwriter di «Straight Up and Down» — per citare il brano dei BJM finito nella serie tv «Boardwalk Empire» — può dire di avere compiuto la sua missione: fare la musica che ama senza condizionamenti. «Molti musicisti pagherebbero per diventare famosi, anche senza aver scritto nemmeno una canzone», ha osservato. «Per me è assurdo, amo la musica così tanto!». È con questa passione, e con l’idea di dribblare per quanto possibile la mentalità consumistica di stampo americano, che alcuni anni fa si è trasferito a Berlino, dove ha un suo studio di registrazione e produce anche altri gruppi. «Non parlando il tedesco, là pubblicità e marketing non mi toccano», ha spiegato Newcombe, anche autore di colonne sonore. In passato ha collaborato con Asia Argento, di recente ha realizzato un disco con The Limiñanas in cui compare un brano con l’attrice Emmanuelle Seigner. E a ottobre ne pubblicherà un altro con la cantautrice Tess Parks. Intanto gira il mondo con i suoi Brian Jonestown Massacre. E con una convinzione: «La vera povertà del nostro tempo è la povertà dell’immaginazione».