Corriere della Sera (Bergamo)

E adesso lasciatevi spezzare il cuore

Jonas Kaufmann tra i lieder di Liszt e Mahler

- Giuseppina Manin

Sotto il segno della musica e poesia. Si annuncia così la serata di Jonas Kaufmann alla Scala. Il tenore più amato e conteso torna al Piermarini domani per un recital di lieder che riunisce quattro immensi compositor­i, da Liszt a Mahler, da Hugo Wolf a Richard Strauss. Degni di loro i versi di poeti come Heine e Goethe, Rückert e Hermann Hesse. «I lied sono canzoni “colte”, nate nei salotti di famiglie facoltose, per una piccola società di artisti e mecenati — spiega Kaufmann, accompagna­to come sempre al piano da Helmut Deutsch —. Solo più tardi verranno eseguiti pubblicame­nte, ma sempre per una platea dai gusti raffinati. Tutto ciò oggi può sembrare fuori moda ma non lo è. Per mia esperienza, la poesia abbinata alla musica ha maggior efficacia e presa emotiva».

Difatti, fin dalla prima lirica di Liszt, Kaufmann promette di spezzare i cuori. «Avvelenati sono i miei canti/ Tu hai  Biglietti: da 9 a 121 euro più prevendita

 Infotel 02 72 00 37 44 www.teatroalla scala.org versato veleno nella mia vita fiorente!» è lo straziante grido dell’amante ferito. Più sereno l’esordio dei Rückert Lieder mahleriani, dove si respira «il dolce profumo del tiglio, dono di una mano amata». Ma poi avanza l’ombra inquieta di Wolf, «che passa e ripassa davanti una finestra illuminata». Infine gli ultimi 4 lieder di Strauss, di solito affidati a un soprano. «In realtà — assicura Jonas — non sono stati scritti per una voce femminile ma per una “voce alta”, che può essere sia un soprano sia un tenore. Cantarli è una sfida, ma la fascinazio­ne per la loro ricchezza di colori è per me irresistib­ile».

Se i lieder fan parte della sua educazione musical-sentimenta­le, le canzoni napoletane sono il colpo di fulmine di un tedesco da sempre innamorato dell’Italia. «Un tempo andavo in vacanza sul lago di Garda, adesso la meta è la costiera amalfitana. Adoro girovagare in auto cantando Core

ingrato o Torna a Surriento». E per sedurre una fanciulla? Meglio un lied o una canzone napoletana? «Nessun dubbio, la seconda! L’ho sperimenta­to a 17 anni, ero in gita a Roma con la scuola. Con i miei compagni vedemmo una donna molto bella, la seguimmo fino a casa. Lei capì il gioco e si affacciò al balcone. Allora i miei amici mi sfidarono a farle una serenata. C’era un gran traffico ma con la voce riuscii a superare il rumore. E prendermi l’applauso dalla bella».

Canzoni a cui ha dedicato l’album «La dolce vita». «Come il film di Fellini. Credo che

Canzoni colte «Abbinare la poesia alla musica può parere fuori moda ma non lo è Il pubblico si commuove»

puoi avere una vita profession­ale soddisface­nte e al contempo una “dolce vita”, ma a patto che impari a goderti le piccole gioie dell’oggi e non passi il tempo ad ossessiona­rti sul futuro. L’Italia mi ha insegnato l’arte del godere il presente. Appena posso fuggo dalla routine quotidiana e faccio cose pazze. Ma il bagno in una fontana di notte no, non me lo posso più permettere».

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Conteso Il tenore bavarese Jonas Kaufmann, 49 anni. Tra le sue passioni, la canzone napoletana

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