Atalanta ospite della quasi sorella Fiorentina
Media età bassa, talenti, gioco ed entusiasmo I viola di Pioli sembrano i nerazzurri delle ultime stagioni
A Firenze mancheranno Masiello e Reca nell’Atalanta, guidata in difesa da Toloi (foto), che oggi contro la Fiorentina cerca di rompere due tabù viste le sette gare consecutive senza successi e visto che l’ultima vittoria al Franchi risale a 25 anni fa.
Tra i problemi principali che Gian Piero Gasperini dovrà affrontare oggi, nella sfida al Franchi contro la Fiorentina (fischio d’inizio alle 15), ci sarà quello di farsi sentire. Perché l’allenatore atalantino soffre di una laringite che, quasi, non gli permette di comunicare. Anche nella consueta conferenza stampa pre partita a Zingonia, riesce a parlare solo con un filo di voce. «I viola sono la squadra più in condizione del campionato, hanno segnato già parecchi gol», l’analisi dell’avversario che ricorda tremendamente la sua Atalanta, quella delle ultime due stagioni, che ha stupito l’Italia e l’Europa. Quella che attraverso il bel gioco e l’utilizzo massiccio di ragazzi giovani (la Fiorentina con i suoi Chiesa, Pjaca, Simeone, ha l’età media più bassa della Serie A) è riuscita a spaventare costantemente le big. Che ha fatto innamorare non solamente i bergamaschi, ma anche molti tifosi extra provincia.
Poi il Gasp parla dei suoi, reduci dai pareggi contro Milan e Torino, reduci, soprattutto, da sette partite (Europa League inclusa) senza trovare la vittoria. Cinque senza trovare la via del gol. «Secondo me abbiamo perso punti solo contro il Cagliari e la Spal — l’analisi del mister orobico —. Con i rossoneri abbiamo reagito allo svantaggio, abbiamo recuperato parte della fiducia. Con i granata forse non siamo stati al top a livello tecnico, ma ho visto la voglia di vincere negli occhi dei ragazzi. Stiamo bene, siamo in crescita di condizione e il gruppo si sta consolidando. Affronteremo la sfida di Firenze come l’ennesimo test per capire a che punto siamo». In trasferta, forse, l’Atalanta ha, paradossalmente, maggior probabilità di fare risultato. Perché a Bergamo gli avversari arrivano in trincea. Come il Toro mercoledì, autore di zero tiri in porta. «Io preferisco giocare sempre a Bergamo, perché assorbiamo l’energia positiva dei nostri tifosi. Fuori casa manteniamo comunque la nostra identità». I pericoli, per il Gasp, sono i «soliti», quelli che ha già spiegato nelle scorse settimane: «Non possiamo farci condizionare dagli obiettivi, come il raggiungimento dell’Europa. Dobbiamo pensare partita dopo partita, percorrere la nostra strada e migliorare in fase realizzativa, anche se creiamo parecchio. Non ho nulla da rimproverare alla squadra in questo momento».
Capitolo formazione. Quello di Firenze è il terzo impegno in sette giorni, ma l’allenatore atalantino non pensa al turnover. «A livello fisico stiamo bene. Mancheranno Masiello e Reca, che stanno recuperando dagli infortuni. Ilicic? Deve crescere, ora sta seguendo una tabella di allenamento specifica per recuperare la condizione». Tre i ballottaggi per i titolari: Pasalic-Rigoni come rifinitori, Castagne-Hateboer sulla destra e Mancini-Djimsiti si contendono la maglia lasciata orfana da Masiello.
Gasperini «Siamo in crescita, per me abbiamo perso punti solo con Cagliari e Spal»