GLI ERRORI E LE MURA
Avolte vien da pensare che sia il parcheggio degli «scivoloni» e delle magagne inevitabili, una in fila all’altra. Un’idea, quella del silo per le auto al posto dell’ex parco faunistico, che non ha mai avuto vita facile. Nata e proseguita con l’Atb, controllata dal Comune, nella cordata di imprese responsabile della costruzione e futura gestione della struttura, passata attraverso la frana di fine 2008, l’idea (perché tale è rimasta fino all’inizio lavori di un anno fa) di quel parcheggio ha incrociato anche le inchieste giudiziarie su Pierluca Locatelli. Poi i nuovi accordi e l’inizio lavori, contestati da uno dei comitati più agguerriti che si siano mai visti in città, che non si è fatto scappare l’occasione dell’Unesco. Le Mura Patrimonio dell’Umanità, a due passi dal grande cantiere, diventano una leva di ulteriore protesta. E accade, oggettivamente, l’impensabile: l’organismo tecnico di cui si avvale l’Unesco bacchetta in quattro paginette senza firma il progetto e il cantiere con argomenti che, a tratti, superano per severità (anche con forzature palesi) quelli dei NoParking. In Comune tecnici e amministratori stupiti preparano un’ampia replica, più articolata e precisa di quella di giugno, non firmata e a tratti vaga. Le minoranze, forse un po’ disorientate, tacciono (per ora): conferma che tutte o quasi le forze politiche hanno sempre condiviso quell’idea. Ci si fermi tutti (anche l’Unesco), per tirare un bel respiro, via Fara ha già portato troppi guai. In ballo c’è un riconoscimento che le Mura continuano a meritare.