Legler, via libera al piano di concordato La parola ai creditori
Ingrana, la Legler. Dopo un’estate in standby, il Tribunale ha ammesso la domanda di concordato preventivo depositata a luglio e poi rimandata a settembre con la richiesta di approfondimenti. L’inghippo era squisitamente di procedura. Trattandosi di un concordato misto, ai giudici serviva capire se qualificarlo come liquidatorio. Appurato che l’89% delle risorse per ripianare i bilanci dovrebbe arrivare dalla vendita degli immobili e solo un 11% dagli incassi, ieri è arrivato il via libera. «È stata accolta l’idea che la continuità è la strada migliore per pagare i creditori», sintetizza il commercialista Federico Clemente, consulente per Legler con gli avvocati Claudio Maroncelli e Dario Donadoni. Il provvedimento porta la firma del neo presidente del tribunale fallimentare, il giudice Laura De
Simone, che ha preso in carico il fascicolo. Nominati i due commissari che affiancheranno il commercialista Giacomo Giavazzi: l’avvocato Luciano Gabrielli e la commercialista Eva Maltecca. Sulla base della relazione che stenderanno nei prossimi mesi, si esprimeranno i creditori. L’adunanza è fissata per il 30 gennaio 2019. «Era l’unica soluzione possibile per prevedere un serio iter di ripresa della nostra cooperativa e un processo di risanamento a favore dei creditori», è soddisfatto il presidente Roberto Baroni. Il piano prevede la restituzione, nei prossimi cinque anni, del 55% del prestito sociale (813 i soci coinvolti per 9 milioni di euro). Per procedere con la vendita degli immobili bisognerà attendere l’omologa. Dovessero arrivare offerte serie prima di allora (manifestazioni di interesse sono arrivate soprattutto per i negozi già chiusi a Seriate e per la sede di Presezzo), saranno presentate apposite istanze. (mad.ber.)
L’adunanza È stata fissata il 30 gennaio 2019. Nominati altri due commissari giudiziali