La «Tosca» teatrale di Andrea Cigni
Si vedrà anche a Cremona, Como, Pavia, Bergamo e Reggio Emilia la nuova edizione di «Tosca» del Circuito Opera Lombardia. L’opera pucciniana è prodotta dal Teatro Grande di Brescia, dove è andata in scena in una forma rassicurante che le ha garantito il successo. La messinscena di Andrea Cigni, che nel circuito si ricorda per una «Traviata» molto originale, ha infatti più scenografia che regia, più impatto visivo che riscrittura. Dà dunque il via a uno spettacolo di accurata tradizione. E a un’antica tradizione si rifà la lettura musicale di Valerio Galli, direttore la cui autorevolezza sembra messa al servizio di una teatralità molto marcata, forse anche un po’ «facile». Non solo all’orchestra ma anche alla vocalità tenorile di Luciano Ganci — rotondo il timbro e generosi i volumi — potrebbe dettare più colori e sfumature, ad esempio: quelli stessi che lo Scarpia di Angelo Veccia riesce, in un modo tutto suo ma comunque ammirevole, a tratteggiare. Più problematica invece la prova di Virginia Tola, la protagonista, che affronta e supera le insidie della parte ma con una tale preoccupazione di non inciampare tecnicamente che non le resta nemmeno una goccia d’energia per la recitazione: quella recitazione che si vorrebbe sempre naturale da un’attrice consumata come Tosca.