Dalla Champions alla B2, il salto di mamma Camarda
Camarda, dalla Champions e le coppe alla B2 con il Lemen volley dopo il parto «Faccio da chioccia alle maturande»
Oltre a una vagonata di medaglie, gli Europei di nuoto di un paio di mesi fa hanno portato in dote un’altra bella notizia. Tania Cagnotto, la più grande tuffatrice italiana di tutti i tempi, sta tornando sui suoi passi e, lungi dal ritirarsi dopo la maternità, ha deciso di allenarsi per un clamoroso ritorno in vista di Tokyo 2020. Certo l’obiettivo non è altrettanto ambizioso, ma anche a Bergamo c’è una mamma che è ormai pronta a vestire nuovamente i panni dell’atleta. E che atleta. Dopo aver vinto con la Foppa una Coppa Italia (2007/08) e una Champions League (2008/09), essersi messa in bacheca campionato e coppa francese (2011) e aver dato alla luce il primogenito Gabriele la scorsa primavera, la pallavolista Alessandra Camarda si accinge a tornare in campo con la maglia del Lemen Volley, con cui affronterà il campionato di B2. Una scelta figlia del volersi riavvicinare a casa, puntando su una società affidabile e ambiziosa, dopo aver girato in lungo e in largo per l’Italia (anche in Sardegna), a maggior ragione ora dopo l’arrivò del bebè.
«Io non avevo mai pensato di smettere — conferma la schiacciatrice bergamasca classe 1988 —. Quando ho saputo di essere incinta a giugno del 2017 avevo già messo in conto di perdere solo una stagione». La prossima annascoli, ta, che si aprirà sabato 13 ottobre con il debutto sul campo del Mandello Lario, promette di essere tosta per Alessandra: innanzitutto perché il Lemen Volley, dopo aver recitato il ruolo di matricola terribile, ora punta al salto di categoria; in secondo luogo perché, dopo un anno ai box, c’è un po’ di ruggine da togliere dai mu- ritrovando il feeling con il gesto tecnico; ma, soprattutto, la mina vagante risponde al nome del piccolo Gabriele, che già durante il ritiro ha fatto capire quanto possa dare del filo da torcere.
«Non avendolo ancora abituato al biberon, ero costretta a fare avanti e indietro tra un allenamento e l’altro. Per fortuna posso contare su mia mamma, altrimenti sarebbe davvero un’impresa», conferma la giocatrice che, per sua fortuna, è abituata ai cambiamenti: nella sua carriera ha cambiato molte squadre in Italia, con la parentesi di un anno a Cannes; inoltre, da un punto di vista tecnico, la decisione di reinventarsi schiacciatrice dopo una prima parte di carriera da libero l’ha costretta a ripartire da zero.
«Ma non rimpiango quella decisione», puntualizza Camarda. «Da libero avevo perso le motivazioni; mi è bastata un’estate di beach volley con Valentina Fiorin (altra ex della Foppa) per rendermi conto di quante emozioni mi desse il gioco sottorete». E, da sottorete, quest’anno Alessandra dovrà prendere per mano le sue nuove compagne, tutte decisamente più giovani di lei.«Fa un certo effetto entrare nello spogliatoio e sentire parlare di esami di maturità», si schernisce l’ex giocatrice rossoblù, a cui però il ruolo da chioccia non dispiace. «Cercherò di imitare Francesca Piccinini: per equilibrio, serenità in campo e professionalità è sempre stata un mio punto di riferimento». Un punto di riferimento che, chissà, potrà esserle utile anche nella sua seconda carriera: quella da mamma.
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