All’Elav di Città Alta gli eroi normali narrati da Goisis
Entra nelle vite degli altri e gli dà forma di racconto. L’attore e regista Giuseppe Goisis, lunedì, alle 21.30, (ingresso libero) darà voce alle storie di uomini e donne che entrano in contatto con la morte. Loro, pur non sapendolo, sono gli «Eroi, racconto di parole e note», nome della lettura scenica proposta dalla compagnia Brincadera all’Elav Kitchen & Beer di via Solata, nonché ispirato a uno dei sei racconti che compongono la raccolta «Le cento care. Variazioni nel tema», pubblicato da Musicaos editore.
In quel testo lo scrittore, in sei racconti, aveva narrato vissuti diversi, accomunati dalla riflessione sulla vita e sulla morte e dalla dignità. Goisis sarà accompagnato dal pianoforte di Alberto Forino, le cui note si intrecciano alle parole per immergere l’ascoltatore in un universo fatto di storie vibranti e forti, riguardanti undici persone ordinarie. La narrazione musicale e vocale parte dall’interazione con il pubblico, che sceglierà un oggetto.
Da lì si innescano le storie. Storie di «Eroi, che alternano momenti di leggerezza e pesantezza. Durante la rappresentazione si genera uno scambio di emozioni con gli spettatori, che ridono e piangono allo steso tempo. Perché gli eroi, che sono i protagonisti dell’omonimo ultimo racconto del mio libro — spiega l’autore, alla sessantesima replica dello spettacolo, di solito rappresentato nelle case —, non sanno di esserlo, né si conoscono tra loro. Non sono famosi, ma persone ordinarie, che non hanno compiuto né gesti eroici né difeso ideali sociali. Sono una commessa in una pasticceria, la dipendente di una pelletteria, uno psichiatra, una mamma, un pensionato, con un passato da operario e barbiere, per citarne alcuni. Sono uomini e donne normali e forse nemmeno brave persone. Ma tutte le loro storie mettono in gioco un modo di stare al mondo che mi sembra eroico e il motivo per cui per me lo sono è la sorpresa dello spettacolo». Senza anticipare troppo, l’attore aggiunge: «Sono undici eroi per la forza quotidiana di resistenza, per la loro capacità di opporre a ogni ingiustizia di Dio, o di chi per lui, una straordinaria e profonda dignità umana».
Origine Lo spettacolo ispirato dalla raccolta «Le centro care. Variazioni nel tema»