Corriere della Sera (Bergamo)

Meno richiedent­i asilo Alla Ruah giù gli addetti

Entro la fine dell’anno. Calo del 35% dal 2017 «Sapevamo che si trattava di un’emergenza»

- Di Armando Di Landro

Entro la fine dell’anno la cooperativ­a Ruah presieduta da Bruno Goisis perderà il 20% dei lavoratori, a cui non verrà rinnovato il contratto a tempo determinat­o. La causa della diminuzion­e sta nel calo dei richiedent­i asilo.

«Lo ripeto sempre, lo spartiacqu­e è stato il decreto Minniti, in vigore dal 1° luglio dell’anno scorso fino a pochi giorni fa»: il presidente della cooperativ­a Ruah Bruno Goisis ricorda la data d’inizio del grande calo di richiedent­i asilo, dopo sei anni di crescita ininterrot­ta. Una lunga frenata, quella iniziata l’anno scorso, che si traduce in numeri chiari sul territorio bergamasco: il 30 giugno 2017 1.650 persone accolte dalla Ruah e dalle altre realtà emanazione della Curia e della Caritas, oggi 980 persone, il 40 per cento in meno.

Una curva in netta discesa che, hanno evidenziat­o ieri Fp Cgil e Fisascat Cisl, non può non tradursi in una «difficoltà a mantenere gli attuali livelli occupazion­ali», e cioè in un calo dei posti di lavoro. Che infatti c’è e nel giro dell’ultimo anno e mezzo fa segnare una percentual­e molto simile alla riduzione degli ospiti: meno 35% entro la fine del 2018, per la Ruah.

Nella primavera del 2017, all’apice del sistema dell’accoglienz­a, la cooperativ­a contava 210 persone, tra assunti a tempo determinat­o e indetermin­ato, che si dedicavano ai richiedent­i asilo nelle varie strutture. Ad agosto di quest’anno il numero è sceso a 170, oggi ce ne sono 156, con la prospettiv­a di scendere a 135 a fine anno. Una riduzione che passa, al momento, dal mancato rinnovo dei contratti a tempo determinat­o, che corrispond­ono man mano alla chiusura di singole comunità d’accoglienz­a: a Castione lo stop è arrivato due settimane fa, nessuna attività a Ponteranic­a da giugno, a Cenate Sopra da luglio. Entro due mesi toccherà a Vigano San Martino.

«Abbiamo concordato — dicono Sara Pedrini della Fp Cgil e Alessandro Locatelli, Fisascat Cisl — un piano sociale con la Ruah che prevede un sostegno economico per i lavoratori interessat­i dal mancato rinnovo e un diritto di priorità su eventuali nuove assunzioni. E abbiamo chiesto di concordare preventiva­mente qualunque altra azione o modifica si dovesse rendere necessaria nei prossimi mesi».

La riorganizz­azione del personale comunicata dalla cooperativ­a a Cgil e Cisl non riguarda gli operatori assunti a tempo indetermin­ato. È chiaro, però, come evidenzian­o gli stessi sindacati, che al calo degli arrivi di richiedent­i asilo ora si aggiunge «una drastica riduzione dei fondi destinati all’accoglienz­a da parte del governo». Un sistema che sembra inesorabil­mente destinato all’esauriment­o. Tanto che più di un operatore assunto a tempo indetermin­ato, d’accordo con la cooperativ­a, avrebbe già iniziato a cercare nuove collocazio­ni.

«Sapevamo fin dal primo giorno di essere di fronte a un’emergenza e quindi a esigenze che prima o poi si sarebbero esaurite — dice il presidente della coop Ruah, Goisis —. Non ci aspettavam­o, dal 2011 in poi, che il flusso di persone da accogliere sarebbe durato così tanto. E invece così è stato, ma ora il calo sembra continuo». «Cosa ne sarà delle buone prassi sperimenta­te sul nostro territorio? — si chiedono Fp Cgil e Fisascat Cisl —. A preoccupar­ci è anche il livello di qualità dei delicati servizi di accoglienz­a e di integrazio­ne».

L’andamento Da 210 addetti un anno e mezzo fa alla prospettiv­a di 135 alla fine di quest’anno

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 ??  ?? Le attività Per i richiedent­i asilo ospitati dalla coop Ruah e da altre realtà, c’è anche il progetto«Io non sto in panchina», del Comune di Bergamo. I migranti sono stati impiegati per rimettere a nuovo le panchine pubbliche sul territorio di Bergamo
Le attività Per i richiedent­i asilo ospitati dalla coop Ruah e da altre realtà, c’è anche il progetto«Io non sto in panchina», del Comune di Bergamo. I migranti sono stati impiegati per rimettere a nuovo le panchine pubbliche sul territorio di Bergamo

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