Corriere della Sera (Bergamo)

«Sono tranquillo Recuperere­mo presto terreno»

È ancora alla ricerca del primo gol in campionato con l’Atalanta «Abbiamo tempo per recuperare»

- Matteo Magri @matteomagr­i

Duvan Zapata insegue il primo gol in campionato con la maglia dell’Atalanta. Una dieta che dura da sette partite, ma che pare non preoccupar­lo: «Prima o poi segnerò, sono sereno, come tutto il gruppo. E recuperere­mo alla svelta il terreno perduto».

Tanto massiccio, dal fisico imponente color nero d’ebano, quanto gentile ed educato nei modi. Timido, quasi. Quando Duvan Zapata parla, infatti, lo fa sibilando. Calmo. Sereno. Nonostante, personalme­nte, non stia attraversa­ndo un periodo brillante. Lui, che di mestiere fa il centravant­i, il cui obiettivo principale è buttarla dentro, in campionato, dopo sette giornate, è ancora a dieta di gol. E domani a Bergamo arriva la Sampdoria, squadra in cui ha giocato nella scorsa stagione.

Zapata, quando si sblocca?

«Bella domanda. Prima o poi la rete arriverà. Sono tranquillo e continuo a lavorare con quell’obiettivo in testa. Secondo me non sono molto lontano. E sul lungo periodo voglio migliorare il bottino di undici reti della scorsa stagione».

«Sono tranquillo». Quindi non avverte nessuna pressione?

«Sono consapevol­e che alla squadra serve, in generale, ritrovare la via della rete, e non solo i miei gol. Detto questo, mi rendo conto che là davanti sia io il punto di riferiment­o. Ho avuto delle difficoltà perché qui a Bergamo ho dovuto cambiare lo stile di gioco. E sto cercando di migliorarm­i sempre di più. Ma, lo ripeto, sono tranquillo perché mi sento meglio ogni partita che passa. L’unico problema sono i miei figli Dantzel e Dayton».

Cioè?

«Mi chiedono sempre: “Papà oggi hai segnato?”. Quando rispondo “no” poi si intristisc­ono».

Torniamo all’Atalanta. In che modo lo stile di gioco a Bergamo è differente?

«Ad esempio sono diversi i movimenti che devo eseguire e, soprattutt­o, quelli che devo evitare per non togliere spazio agli inseriment­i dei centrocamp­isti. E anche il lavoro quotidiano è qualcosa che non ho mai provato».

Si spieghi.

«È un altro degli ostacoli che ho dovuto affrontare perché è stato difficile adeguarsi al modo di allenarsi qui a Zingonia, molto più intenso di quanto fossi abituato in passato».

A proposito di difficoltà, si aspettava un inizio così in chiaro scuro per l’Atalanta?

«Qui, al contrario, non prevedevo tanta fatica. E mi aspettavo di continuare in Europa, ma purtroppo non siamo riusciti a qualificar­ci ai gironi. Ogni domenica l’obiettivo è di cercare i tre punti. Per me il campionato non è compromess­o e ancora non siamo in ritardo. C’è tempo e la possibilit­à di migliorare. Anzi, per me il gruppo ha ampi margini di migliorame­nto».

E il gruppo come sta?

«È sereno come me, consapevol­e che deve continuare a lavorare in allenament­o per fare meglio. E sa quanto sia importante avere il continuo supporto dei tifosi e la società».

E come giudica l’intesa con il Papu?

«Cresce, all’inizio faticavo a capire come muovermi, non sapevo come dialogare in campo con lui. Ora che abbiamo giocato molte partite insieme, l’intesa è migliorata».

Domani arriva la Sampdoria.

«La mia ex squadra è tosta. Non sono stupito della buona posizione di classifica (ha 11 punti ed è ottava, ndr), l’anno scorso per mesi è stata al sesto posto. Sa palleggiar­e, difende alta e tenta sempre di far scattare la trappola del fuorigioco. Noi dovremo fare la solita partita, con la solita intensità. Come accaduto a Firenze, dove è mancato solo il gol. Con i doriani dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni che capiterann­o e sicurament­e riusciremo a fargli male».

Rincontrer­à Giampaolo.

«Sì, un allenatore in gamba. Ho imparato molto da lui e mi fa piacere che a Genova stia continuand­o a cogliere buoni risultati. Ma sono in ottimi rapporti anche con la società e gli ex compagni, soprattutt­o quelli sudamerica­ni, come Barreto e Ramirez».

Molto probabilme­nte se la dovrà vedere con Andersen, un difensore 22enne molto talentuoso.

«Ha qualità, tecnicamen­te è forte ed è dotato fisicament­e. Già l’anno scorso, in allenament­o, erano battaglie e botte. Anche con Tonelli sarà dura, perché è molto intelligen­te tatticamen­te».

Morale Sono sereno, presto il gol arriverà. All’inizio ho avuto difficoltà per adattarmi al nuovo stile di gioco e agli allenament­i intensi

Per un giovane interessan­te, c’è un 35enne che continua a far sfracelli.

«Quagliarel­la sta dimostrand­o che l’età non conta. Mantiene sempre un alto livello di gioco, segna o fa segnare, è un calciatore che è un esempio per tutti».

Capitolo vita privata. Come si trova a Bergamo?

«È sei anni che vivo in Italia, sono abituato al vostro modo di vivere. Qui sto bene, la città assomiglia a Udine, tranquilla, con un tenore di vita alto. La differenza sta in Città Alta: appena posso, salgo lassù per una passeggiat­a».

Sampdoria La mia ex squadra sa palleggiar­e e difende bene. L’allenatore Giampaolo è bravo, ho imparato molto da lui

Bergamo Assomiglia a Udine, molto tranquilla. Ma ha Città Alta, appena posso, salgo per una passeggiat­a

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