Giuseppe Gambirasio, il valore sociale dell’architettura
Albert Einstein diceva che la curiosità, insieme all’ostinazione e alla pervicacia nella ricerca, era la principale fonte delle sue idee. Chi ama la ricerca ed è alimentato dal fuoco indomito della scoperta e della sperimentazione — sia scientifica, tecnica o artistica — è per definizione un curioso. Giuseppe Gambirasio nella sua vita di architetto ha osservato il mondo con curiosità, progettando e sperimentando le forme dell’abitare per l’uomo e la società. «Il più delle volte ho subito il fascino di sperimentare via via principi nuovi per la progettazione — diceva a proposito del suo lavoro — e non ho potuto sottrarmi alla curiosità di rappresentare nell’architettura brandelli del mondo che cambia». La mostra che l’Ordine degli Architetti ha voluto dedicargli a due anni dalla scomparsa parte da questo aspetto. Il percorso espositivo è un viaggio a episodi nella lunga produzione architettonica, dal 1959 al 2007. Non una mostra antologica completa, né una celebrazione dell’architetto, quanto piuttosto un racconto in 13 capitoli fra loro diversi ma nati dalla medesima passione architettonica. Una selezione di schizzi, disegni, fotografie, modelli e un video-documento testimoniano la sua evoluzione professionale e il costante spirito intraprendente e coraggioso. L’allestimento è molto suggestivo, giocato sulla tonalità del blu caro a Yves Klein, ed è stato ideato e realizzato con la collaborazione degli studenti del liceo artistico Manzù di Bergamo all’interno dell’alternanza scuola-lavoro. Tutte le opere esposte sono accompagnate da scritti dello stesso Gambirasio e, come ricorda la figlia Silvia, «attraverso le sue parole si potranno ascoltare i suoni delle sue architetture». Questa scelta permetterà di comprendere più a fondo alcuni lati del percorso creativo dei vari progetti rispondendo anche a una finalità di ampia divulgazione. Infatti, come sottolinea il presidente Gianpaolo Gritti, «l’esposizione vuole aprirsi alla città per far conoscere il ruolo dell’architetto nella società. E lo fa attraverso una figura esemplare, quale è Gambirasio, come testimonianza del valore sociale dell’architettura». É una mostra dal particolare significato, come tiene a evidenziare Gritti, che avvia idealmente un percorso di eventi culturali che proseguiranno nel 2019 e culmineranno nella celebrazione del 70° del VII congresso CIAM di Bergamo.