La scuola, il lavoro e i giovani Arriva Colao
L’ad uscente di Vodafone intervistato giovedì dall’inviato del Corriere Di Vico
«Stay hungry, stay foolish»: era il 12 giugno 2005, Steve Jobs parlava ai laureandi della Stanford University e con quelle parole diede l’impronta a un’epoca. Sono trascorsi tredici anni e la fame — di futuro, di lavoro, di strappare il proprio posto nel mondo — è entrata nel dna dei millennials. Il nesso dialettico tra educazione ed esperienza, nell’ambito del binomio tra scuola e lavoro, conoscenza teorica e prassi professionale, ma anche del mismatching tra posti di lavoro e competenze per ricoprirli, fa da sfondo e necessaria premessa alle riflessioni che guideranno l’incontro con Vittorio Colao. Il manager bresciano, a pochissimi giorni dalla sua uscita da Vodafone — ci ha trascorso 20 anni, 14 come membro del board e 10 come ceo — sarà ospite del primo evento a Bergamo della nuova collaborazione tra Fondazione Pesenti e Fondazione Corriere della Sera. L’appuntamento — dopodomani alle ore 17,30 al Palazzo dei Contratti e manifestazioni di via Petrarca 10, con la conduzione di Dario di Vico, editorialista ed inviato del Corriere della Sera — inaugura un ciclo di convegni che, promossi dalle due Fondazioni, avviano una importante collaborazione finalizzata a sviluppare iniziative e incontri su temi di attualità. In quest’ottica si inserisce la rinnovata mission di Fondazione Pesenti, attenta all’innovazione e al sostegno di progetti e attività culturali per la creazione di nuove imprese di rilevante contenuto sociale sviluppate soprattutto dalle nuove generazioni.
Una efficace partnership tra imprese e sistema educativo è di importanza strategica per offrire alle nuove generazioni competenze e orientamenti fondamentali per il loro futuro professionale.
Dov’è l’Italia in questo percorso? Cosa devono chiedere i giovani alle leadership aziendali e istituzionali? È da queste domande che partirà la riflessione. Guidando la trasformazione di Vodafone da società di telefonia a gruppo che spazia dai media alla comunicazione, Colao ha maturato la convinzione dell’assoluta necessità di un crescente legame con la scuola e le università, possibile per aziende di ogni dimensione. «La velocità sta accelerando — afferma — ma ci sono anche cambiamenti di direzione. Siamo in un contesto in continua evoluzione di mutamenti tecnologici, sociali, politici. È un momento interessante, che richiede meno specializzazione e più umanità».