Erba non tagliata Scatta la penale
Altro affondo leghista per l’erba alta in città. L’assessore: «Penali alla ditta».
È diventata una saga quella sull’erba alta in città. Da una parte la Lega incalza, con un nuovo dossier composto da una sessantina di foto delle «giungle» urbane. Dall’altra l’assessore Leyla Ciagà difende la riforma che ha diviso la città in tre aree, affidate ad altrettante ditte con una gara triennale, contro la progettazione anno per anno del passato. «Due dei tre lotti sono a regime, dopo qualche sbavatura iniziale la scorsa estate», replica l’assessore. I problemi, molti dei quali segnalati dal Carroccio, sarebbero concentrati nella fascia Sud della città, quella che corrisponde ai quartieri interessati dal bando periferie. «Con l’impresa Vivai Marrone abbiamo in corso un’interlocuzione aspra — dice l’assessore Ciagà —. Abbiamo già applicato ordini di servizio e penali, pretendiamo il rispetto del contratto e loro stanno rispondendo alle nostre sollecitazioni, attrezzandosi in maniera adeguata». L’azienda napoletana conferma:
«Siamo una realtà storica, al Nord da anni, non degli sprovveduti. Non conoscevamo il territorio precisamente, stiamo recuperando il lavoro». La Lega boccia come «fallimentare e intollerabile» la gestione della giunta. «O la Ciagà non vive la città oppure racconta fandonie — attaccano i consiglieri leghisti Luisa Pecce e Alberto Ribolla —, questo scempio ormai è presente in tutta Bergamo». Con un’interrogazione, la consigliera Pecce denuncia il «bosco verticale», cresciuto sul baluardo di San Pietro delle Mura, in via Beltrami. Sarà inserito nel Piano delle opere pubbliche del 2019 il taglio della vegetazione su quel tratto, precisa l’assessore Ciagà.