Dal Borussia al Lione Le (vecchie) euroavversarie al top
L’Atalanta fatica Le avversarie europee dei nerazzurri dell’ultimo anno stanno facendo faville
Se l’Atalanta annaspa al quartultimo posto in Serie A, con 6 punti in 8 partite, le concorrenti europee (dello scorso anno e mezzo) evidenziano invece un buon andamento. A partire dal Copenaghen, primo a pari merito — ma con una partita in più del Midtjylland — nella Superliga danese. Ottima anche in Europa League, dove è al comando del girone avendo pareggiato con lo Zenit San Pietroburgo nella prima gara, vincendo poi a Bordeaux (dell’ex Cornelius). Bene anche il Sarajevo, in testa alla lega bosniaca, grazie a un filotto di cinque vittorie consecutive in altrettanti match. Decisamente migliorabile la situazione in Israele, dove l’Hapoel Haifa ha avuto una partenza ad handicap, perdendo ben tre delle prime sei gare: solo cinque punti in classifica e un fantasma retrocessione che aleggia, un po’ come succede ai nerazzurri dopo l’eliminazione in Danimarca. Vero è che gli stessi israeliani avevano avuto accesso all’Europa League solamente in quanto vincitori della Coppa nazionale, non con ottime prestazioni durante l’annata.
Tornando alla passata stagione, meritevole il cambiamento — quasi totale — da parte del Borussia Dortmund, non propriamente un carrarmato nel 2017-18, ma tornato ad altissimi livelli dopo una vera rivoluzione estiva. Molti giovani in rampa di lancio, in particolare Jadon Sancho e Bruun Larsen: grazie alla loro freschezza i gialloneri sono in testa alla classifica in Bundesliga, con il gioco di Lucien Favre decisamente protagonista: 23 gol nelle prime sette partite.
Ancora sulle montagne russe, invece, il Lione: benissimo in Champions League, dove ha battuto anche il Manchester City di Guardiola — pareggiando poi contro lo Shakhtar Donetsk e vanificando in parte l’impresa — più normale in Ligue 1, dove la vetta della classifica dista 13 punti (ma la zona Champions solo due). Bruno Genesio è solito partire con più lentezza rispetto agli avversari, ma l’impressione è che possa competere per un posto nei primi tre. Un po’ meglio dell’anno scorso l’Everton, galleggiante a metà Premier, ma nel gruppetto di testa più vicino all’Europa che non alla zona rossa. È certamente la squadra che ha fatto meglio nella seconda parte della scorsa annata, dopo le indicibili difficoltà vissute con Ronald Koeman in quella che doveva essere una stagione di svolta.
Infine l’Apollon Limassol, autoritario con l’Olympique Marsiglia (solito gol all’ultimo minuto per pareggiare a Cipro, quasi una tendenza) e comunque vivo con la Lazio, in patria guarda tutti dall’altro in graduatoria. Ha certamente cambiato poco rispetto a dodici mesi fa e questo può aiutare, al di là di un livello certamente non altissimo.