Colpito al collo dal braccio di una gru Operaio di 44 anni muore in ospedale
Costa Mezzate, l’incidente mentre l’operaio montava il macchinario su un camion
L’operaio stava montando il braccio di una gru su un camion quando il macchinario si è mosso all’improvviso, colpendolo al collo, fratturandogli le vertebre e scagliandolo a terra. I sanitari del 118 lo hanno rianimato sul posto e portato all’ospedale di Bergamo, dove Gaetano Trezza, 44 anni, è però morto poco dopo l’arri- vo in Pronto soccorso. Trezza viveva a Torre Boldone con la moglie e due figli adolescenti, e da dieci anni lavorava come operaio specializzato alla Naef di Costa Mezzate, dov’è avvenuto l’incidente. L’Ats ha sequestrato il macchinario per cercare di accertare le cause dell’incidente.
Ha sentito un tonfo sordo seguito da un secondo colpo e e un lamento. Quando l’operaio si è voltato ha visto il suo collega a terra e il pesante braccio della gru che ancora penzolava dopo averlo colpito al collo. Ferite troppo gravi, quelle riportate da Gaetano Davide Trezza, morto a 44 anni poche ore dopo l’incidente. Era nato a Vaprio ma si era trasferito nella Bergamasca quando aveva sposato Sara Pislor, 41 anni, impiegata in uno studio di architettura. Viveva con il figlio minore Daniele, che frequenta la seconda media, e il maggiore Andrea, iscritto al secondo anno delle superiori, al secondo piano del palazzone al civico 1/B di via Carducci a Torre Boldone, ed era appassionato di corsa. Tornitore specializzato, lavorava da dieci anni alla Naef di Costa Mezzate, che si occupa di costruzione e riparazione di mezzi ferroviari.
Ieri alle 8.30 l’operaio era con un collega sul pianale di un camion per montarvi un braccio gru. Un’estremità del macchinario era sostenuta dalle catene di un carroponte manovrato dallo stesso Trezza con un telecomando, mentre l’altra era appoggiata per terra. Per motivi ancora da capire, perché l’altro lavoratore in quel momento non guardava, il braccio meccanico si è mosso all’improvviso colpendo Gaetano Trezza al collo e scagliandolo sul pianale.
Il suo collega è subito corso nell’ufficio della ditta per avvisare dell’incidente. Il 118 ha mandato sul posto un’ambulanza della Croce rossa di Trescore e un’automedica. I medici hanno trovato il ferito ancora sul camion in stato di incoscienza. Lo hanno più volte rianimato e poi lo hanno portato al Papa Giovanni. Ma al suo arrivo al pronto soccorso Gaetano Trezza era già gravissimo: il colpo aveva provocato lesioni delle vertebre e al midollo spinale nella zona cervicale, e altre ferite erano state causate dalla caduta. Il decesso è sopraggiunto poco dopo l’arrivo in ospedale. Ora l’Ats sta cercando di ricostruire le cause dell’incidente, verificando la stabilità e i movimenti dei macchinari al momento dell’infortunio. Il camion, il braccio gru e il carroponte sono stati posti sotto sequestro. Non è ancora stato dato il via libera allo spostamento della salma, che si trova nella camera mortuaria dell’ospedale. La data dei funerali non è stata stabilita.
«È il quarto infortunio mortale all’interno dei luoghi di lavoro nel 2018, e nel caso specifico è necessario comprendere quale procedura era stata adottata dai due lavoratori e per quale movimento o cedimento il braccio abbia colpito l’operatore — spiega Sergio Piazzolla, responsabile della Sicurezza del lavoro dell’Ats —. Le operazioni di movimentazione e logistica interna nelle aziende sono un momento molto delicato, e sono in aumento gli infortuni durante queste attività. Questo anche a causa degli spazi sempre più compressi, con difficoltà di manovra e ridotte zone sicure, e tempi di lavorazioni e consegna sempre più brevi che mal si accordano con le adeguate misure di sicurezza».
La dinamica Il braccio meccanico che l’operaio montava su un camion si è mosso e lo ha colpito