Sospesi i finanzieri infedeli
Il giudice ha sospeso per tre mesi i sette finanzieri indagati per truffa all’assicurazione, concussione e induzione indebita. Secondo la procura hanno lucrato sulle assicurazioni facendo pressioni su un carrozziere. Ma per le difese non è così.
Nell’ordinanza con cui li ha sospesi per tre mesi (6 erano stati chiesti dal pm), il gip descrive il senso della loro professione: «Assolvere i doveri di lealtà e correttezza». Sono militari, finanzieri, finiti sotto inchiesta per un’indagine nell’indagine. Un intreccio che parte da una (presunta) banda di estorsori e finisce con il faro sui finanzieri per (presunte) truffe all’assicurazione, induzione indebita e concussione. Atti vandalici inesistenti, riparazioni e rimborsi illeciti, secondo la procura. In mezzo, c’è un carrozziere, vittima, ma a sua volta indagato per truffa all’assicurazione. I fatti contestati ai militari sono tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, ma secondo il gip Maria Luisa Mazzola il pericolo di reiterazione del reato è nella «offensività delle condotte» legata proprio alla divisa. Sei finanzieri sono in servizio (sospeso) all’Accademia, come autisti e sorveglianti, uno a Orio: Luciano Messina, Raffaele Alessio, Luciano Pacifico, Carmelo Micali, Giovanni Geminale, Velardino Marra, Angelo Salomè. I loro avvocati valuteranno se ricorrere al Riesame. Uno dei nodi è la concussione. Non si configura, per l’avvocato Anna Marinelli (per Geminale). Lo stesso l’avvocato Federico Pedersoli (per Messina e Alessio, difesi anche da Rocco Lombardo): «Non è risolto il tema sollevato dalla difesa della veste del denunciante che risulta coindagato e le sue dichiarazioni precedenti inutilizzabili oltre che inattendibili». Non è stato possibile rintracciare gli altri difensori.