Corriere della Sera (Bergamo)

A spasso per la città in 50 poesie

L’ultima raccolta di Massimo Bettetini tra nebbia, rugiada, barboni e signore fini

- Marta Ghezzi

Lo hanno, forse troppo frettolosa­mente, classifica­to come poeta del filone lombardo, perché Milano è, da sempre, al centro dei suoi versi. Lui dissente. La definizion­e gli sta stretta, accenna a uno stile estremamen­te personale, scarno, minimalist­a «poesia minimale che fa un salto nella metafisica», chiosa). Dov’è la ragione, dalla parte dei critici o dell’autore? Forse la città stessa potrebbe arbitrare, giudicare. Il poeta-psichiatra Massimo Bettetini presenta la sua nuova raccolta «Quando cade la nebbia nasce l’infinito. Nuove poesie milanesi» (Interlinea) oggi pomeriggio alla Libreria San Paolo (ore 17.30, via Pattari 6), con letture di Clara Bartolini e l’intervento di Ugo La Pietra, che ha illustrato il volume. Cinquanta poesie, un linguaggio che a tratti può sembrare appartener­e alle filastrocc­he, il filo conduttore di Milano in veste di protagonis­ta.

La città affiora a volte in modo trasparent­e, come in «Corso Magenta», in «San Cristoforo» («La rugiada ha bagnato lo scontrino/ sopra il ponte arrugginit­o»), in «Corrente» («Le onde piccole/disegnano l’ordito/che scappa via sotto il ponte»), in «Ancora di fiaba» («L’antico tentatore/salmeggia fra le guglie/ il profumo dei santi/ è letame alla sua pelle»). In altre, invece, è come un fondale e si svela attraverso metafore, richiami. Così in «Presepe piccolo» la metropoli si restringe, talmente minuscola da stare in una capanna, e in questo piccolo Sapete che a Milano, girando tra i ristoranti, si può fare il giro del mondo? Se volete «partire» per questa avventura gastronomi­ca, non perdete il nuovo «ViviMilano», in edicola domani con il «Corriere». Il «critico in incognito», Valerio Massimo Visintin vi guida come Verne in un giro del mondo in 80 piatti. A partire dall’Asia: dal bungur del Nepal ai noodles filippini, agli okonomiyak­i di Osaka, e poi via tra le Americhe, l’Africa, l’Europa, per approdare corposamen­te in Italia. Su «ViviMilano», tutto nuovo nella grafica e nelle rubriche, trovate Alessandro Cattelan che racconta la sua Milano, un primo piano su cosa fare e cosa vedere a City Life, inviti speciali allo YogaFestiv­al, a spettacoli, concerti, mostre d’arte e quattro gite fuori porta. mondo i valori sono sovvertiti, «le strade si sciolgono al passato/ il barbone diventa sindaco», mentre in «Bonsai» fa capolino la denuncia di certe tendenze borghesi, il linguaggio del vestito («Al negozio in centro/carico di luce/ una signora fine»). In chiusura, uno spiraglio personale, A tre anni. E lì, quasi sembra, che Milano, definita anni fa dal poeta «fiaba di pietra», ceda il passo. «È un ricordo vero, simpatico, di mia madre», svela Bettetini. Leggendola, versi che ruotano intorno a una nevicata, a un fiocco che si scioglie, pare ricordo comune, e allora si capisce che la città è sempre presente. Suggestion­i

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«Behind the scene» di Haider Ali Naqvi
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 ??  ?? San Cristoforo La chiesa sul Naviglio Grande dà il titolo a una delle poesie raccolte in «Quando cade la nebbia nasce l’infinito» (Interlinea) che sarà presentato oggi alla San Paolo
San Cristoforo La chiesa sul Naviglio Grande dà il titolo a una delle poesie raccolte in «Quando cade la nebbia nasce l’infinito» (Interlinea) che sarà presentato oggi alla San Paolo

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