Corriere della Sera (Bergamo)

Bb14 in vetta: ma l’obiettivo è la salvezza

Bergamo Basket capolista dopo due giornate Dell’Agnello: ma l’obiettivo resta la salvezza

- Gazzetti

La Bergamo Basket di coach Dell’Agnello (nel riquadro) e di Benvenuti si ritrova, a sorpresa, prima in classifica in A2: «Ma l’obiettivo rimane la salvezza».

Quattro punti dopo due giornate. Sembrava un un’utopia. E invece Bergamo ha silenziato l’arsenale di Scafati e Virtus Roma, due delle favorite del girone Ovest, concedendo solo 58,5 punti di media e il 37,2% su azione, mettendo sottosopra i paradigmi della vigilia. Due americani come Roderick e Taylor che possono fare male ma sanno anche diventare pietra focaia per produrre le scintille necessarie ai compagni per appiccare il fuoco. Un gruppo di italiani che miscela sacrificio e desiderio di emergere. Con questi ingredient­i Sandro Dell’Agnello ha disancorat­o il gruppo dalle previsioni di mediocrità: «Se mi avessero raccontato due settimane fa che le avremmo vinte entrambe non ci avrei creduto — ammette il coach —. Nei pronostici dovevamo lottare per la salvezza e io condivido la valutazion­e.È’ il nostro obiettivo ma credo questa squadra sia sottovalut­ata e che i miei giocatori siano meglio di quello che alcuni pensano di loro».

Anche lei si è sentito sottovalut­ato in carriera?

«Sono arrivato a Bergamo a fine luglio quando tante squadre erano già formate e tante panchine erano già occupate. Per questo motivo nessuno di quelli che ora è a Bergamo è stato una prima scelta: questo per noi deve essere una grande motivazion­e».

Pensava già di rimanere senza panchina?

«Non so stare senza lavoro e volevo fortemente un posto come Bergamo che mi ispirasse. C’è l’intenzione di consolidar­e la società e poi in futuro provare il grande salto. Ma tutto a piccoli passi».

Il faro è Roderick, autore di un’incredibil­e tripla doppia contro la Virtus.

«Lo hanno sempre sottovalut­ato perché è considerat­o un immaturo. In parte questo è vero, però conosco miriadi di stranieri che in Italia si sono rivelati più inaffidabi­li di lui. Aveva questo bollino addosso e nessuno lo considerav­a. Domenica è stato clamoroso».

Lo aveva già allenato a Forlì, è stato il suo primo pensiero di mercato?

«Mi ero sempre ripromesso di prenderlo se fossi tornato ad allenare in A2. L’ho trovato più maturo. L’anno di inattività? Non ha fatto campionati profession­istici ma giocava tutti i giorni nei playground americani dove il livello è altissimo. Ci ha messo una settimana a entrare in forma ed è amatissimo dai compagni».

Chi ha scoperto invece Taylor?

«Il merito è di Giacomo Baioni, un mio ex assistente che ora è a Venezia. Mi ha detto: “Dai un’occhiata a questo play che gioca in Ungheria”. Ho guardato alcuni video, e più lo vedevo più mi piaceva. Brandon è un classico playguardi­a con punti nelle mani: ora deve migliorare nello scegliere il ritmo della partita».

Dal punto di vista difensivo avete già un’identità ben precisa.

«I ragazzi mi stanno esaltando per il tipo di difesa che facciamo. Il giocatore intelligen­te

si entusiasma, il mediocre lo vede come un sacrificio. C’è grandissim­a voglia di collaborar­e, anche in attacco dove di solito ci sono gelosie perché a tutti piace segnare. Invece noi facciamo a volte un passaggio anche di troppo».

Come mai avete scelto di non prendere stranieri nel reparto lunghi?

«Sono stato allenato per 2 anni da Tanjevic che diceva sempre che le partite le vincono gli esterni. Per me è importante che il talento sia concentrat­o lì quando hai la coperta corta e non puoi spendere tanti soldi».

Cosa le ha insegnato Tanjevic?

«Boscia è sempre stato molto duro e esigente ma vedevi sempre l’amore che aveva per te. Esser duro non vuol dire essere cattivo, ho sempre interpreta­to il ruolo dell’allenatore così pur non valendo un laccio delle scarpe di Tanjevic. Sono esigente ma sarei pronto a dare un braccio per i miei ragazzi».

Collettivo «C’è entusiasmo in difesa e altruismo in attacco, a volte fin troppo»

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Protagonis­ti Coach Dell’Agnello. Sopra, Roderick

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