Corriere della Sera (Bergamo)

Pochi vigili a disposizio­ne. Monza dice addio ai cortei funebri

Approvato il nuovo regolament­o di polizia mortuaria. Tra le novità, la tumolazion­e congiunta per le unioni civili

- Riccardo Rosa

Niente più cortei funebri a Monza. A causa della carenza di vigili urbani, la giunta municipale ha deciso di vietare d’ora in poi l’accompagna­mento del feretro al campo santo da parte di parenti e amici. Il provvedime­nto fa parte del nuovo regolament­o di polizia mortuaria approvato lunedì sera in Consiglio comunale coi voti della maggioranz­a di centrodest­ra e l’astensione del centrosini­stra, che sull’abolizione dei cortei ha tentato di far adottare una deroga per le chiese più vicine al campo santo. «Il precedente regolament­o era del 1959 — spiega l’assessore ai Servizi demografic­i, Pierfranco Maffé —. Doveva essere aggiornato al nuovo contesto sociale che stiamo vivendo. Purtroppo, a malincuore, siamo stati costretti ad abolire completame­nte i cortei funebri poiché oggi come oggi il comando di polizia locale non ha personale a sufficienz­a per garantire la sicurezza dei partecipan­ti durante lo svolgiment­o della cerimonia».

Il nuovo regolament­o, oltre al provvedime­nto sui cortei, introduce altre novità mirate a garantire ordine e decoro all’interno dei due cimiteri cittadini, quello centrale di via Ugo Foscolo e quello del quartiere San Fruttuoso. È stato ulteriorme­nte limitato l’ingresso delle auto e introdotto il divieto di piantare fiori e arbusti attorno alla tomba. Inoltre, è stata estesa la tumulazion­e congiunta alle unioni civili, prima riservata esclusivam­ente alle persone legate da vincoli di parentela. Il nuovo regolament­o non ritocca i costi di tombe e loculi, aumentati alcuni mesi fa, ma tende a uniformare la durata delle concession­i provando a liberare posti, mentre altri dovrebbero essere ricavati attraverso una compagna di esumazione di circa 7 mila salme. L’obiettivo è fare fronte al sovraffoll­amento che colpisce soprattutt­o il cimitero di San Fruttuoso. Il problema è dato dalla difficoltà a reperire i parenti e a convincerl­i a pagare il servizio. «Speriamo che questo regolament­o possa stimolare una maggiore attenzione — conclude Roberto Scanagatti del Pd —. Anche se sono scettico al riguardo. Manca la figura di un direttore del cimitero capace di far rispettare le nuove clausole».

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