Corriere della Sera (Bergamo)

Il clochard di Lecco inviso alla politica «Rovina il decoro»

Attilio vive sotto i portici del teatro Società La Lega: «In centro non può più stare»

- di Barbara Gerosa

«Sai qual è la capitale dell’Australia? Canberra. Non Sidney, come credono tutti. Io ci ho vissuto per tanti anni, poi sono tornato a Lecco, la mia città. Qui ci sono i miei figli, ma da tempo non li vedo più». Seduto sul largo gradino davanti all’ingresso del Teatro della Società, Attilio racconta con voce limpida e una leggera erre moscia un passato che appare lontanissi­mo. Occhi azzurri, 71 anni segnati dalla vita in strada, berretto di lana in testa, pantaloni larghi, maglioncin­o consunto, lo zaino e i cartoni che diventano insieme ad alcune coperte il suo giaciglio per la notte.

Accanto una pila di quotidiani. Inizia la sua giornata leggendoli tutti, poi fa un salto in biblioteca, infine la panchina in piazza Garibaldi di fianco alla sua «casa», l’entrata del teatro di Lecco, chiuso da oltre un anno per restauri. Da mesi dorme all’ombra della statua dell’eroe dei due mondi e proprio grazie alla conoscenza dell’inglese spesso è lui ad indicare ai turisti stranieri dove andare o cosa fare in città. Conosce bene il capoluogo manzoniano: ha lavorato per molto tempo per la storica ditta lecchese Sae, leader mondiale nella realizzazi­one di linee per il trasporto dell’alta tensione.

«Poi mi hanno mandato in Australia, nel Queensland, per la consociata Eletric power trasmissio­n. Ero addetto ai pali dell’alta tensione», prosegue, scandendo le lettere una ad una. Attilio ha maturato la pensione e della sua piccola rendita è molto orgoglioso. Ha avuto una moglie e una famiglia, cosa sia successo poi non lo dice.

Ora è un clochard. È una sua scelta, spiega agli attoniti interlocut­ori, che non capiscono chi è diverso. Solo che qui, all’ingresso del Teatro della Società di Lecco, adesso non ci può proprio più stare. Cinzia Bettega, capogruppo della Lega in consiglio comunale, ha chiesto all’amministra­zione di centrosini­stra di intervenir­e. «È un problema di decoro. La vicina galleria che porta in piazza Affari è sporca e maleodoran­te. L’ottocentes­co teatro è diventato un dormitorio — spiega Bettega

❞ La vita Ho passato tanti anni in Australia, tra Sydney e il Queensland Poi sono tornato qui dove ci sono i miei figli. Ho una piccola pensione e vivo di quella

—. Nei giorni scorsi c’è stata una manifestaz­ione in piazza e sullo sfondo c’erano i bivacchi dei senzatetto. Non ce l’ho con la singola persona, ma una città che punta sul turismo non può offrire simili spettacoli. Temo che ci vorranno anni prima che il teatro della Società riapra e intanto il degrado è evidente».

«Attilio è residente ad Oggiono e in teoria dovrebbe intervenir­e il suo Comune. Ci siamo comunque mossi per aiutarlo, ma è stato lui a dire “no grazie”, con una dignità che raramente mi è capitato di vedere. Non abbiamo potuto fare altro che invitarlo ad allontanar­si», replica l’assessore alla Famiglia, Riccardo Mariani. Ma se gli altri clochard, dopo i controlli della polizia locale, hanno lasciato le piazze del centro, Attilio è ancora lì a raccontare la sua storia, ai City Angels, che la sera gli portano qualcosa di caldo e a chi ha la curiosità di ascoltarlo.

Parla dei tre figli, il più grande morto giovane. E di quella pensione che lo rende autonomo, ma forse non abbastanza per affittare un appartamen­to. «Io non vado alla Caritas a mangiare, mi vergogno — confida—. Ho avuto uno zio deportato nei campi di concentram­ento, la vita in strada non è nulla. L’amministra­zione non deve preoccupar­si, me ne andrò presto. Prima a Milano e poi in Toscana, dove portavo i miei bambini in vacanza d’estate».

Attilio ci congeda e si immerge nuovamente nella lettura del giornale, rifiutando anche l’offerta di un caffè. «Sto bene così. Non ho bisogno di nulla».

 ?? (foto Gerosa) ?? Per strada Attilio, 71 anni, ha lavorato diversi anni per una ditta lecchese, la Sae, che realizza linee per il trasporto dell’alta tensione. La stessa azienda poi lo trasferì in Australia dove ha vissuto per diversi anni. «Non vado a mangiare alla Caritas, mi vergogno», racconta Attilio
(foto Gerosa) Per strada Attilio, 71 anni, ha lavorato diversi anni per una ditta lecchese, la Sae, che realizza linee per il trasporto dell’alta tensione. La stessa azienda poi lo trasferì in Australia dove ha vissuto per diversi anni. «Non vado a mangiare alla Caritas, mi vergogno», racconta Attilio
 ??  ?? La «casa»Il teatro della Società in pieno centro a Lecco è chiuso da più di un anno per lavori di ristruttur­azione A sinistra della facciata c’è Attilio con il suo bagaglio. Ogni mattina compra diversi quotidiani e, essendo poliglotta, aiuta i turisti fornendo informazio­ni (foto Gerosa)
La «casa»Il teatro della Società in pieno centro a Lecco è chiuso da più di un anno per lavori di ristruttur­azione A sinistra della facciata c’è Attilio con il suo bagaglio. Ogni mattina compra diversi quotidiani e, essendo poliglotta, aiuta i turisti fornendo informazio­ni (foto Gerosa)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy