PERCEZIONI DISTORTE
Uno studio dell’Istituto Cattaneo ha spiegato che gli italiani sono il popolo europeo che ha sviluppato l’idea più distorta dell’immigrazione. Siamo convinti che nel nostro Paese gli immigrati siano il 25% della popolazione. In realtà sono il 7%. E gli immigrati? Che percezione hanno di quello che sta succedendo intorno a loro? Illuminante — pur con basi scientifiche decisamente meno solide — l’intercettazione tra una giovane prostituta nigeriana e la madre: «Ho sognato che venivo rimpatriata. Il presidente appena entrato in carica ha chiesto che vengano rimpatriati 5.000 neri senza documenti». Giuseppe Conte non si offenderà, ma «il presidente» in questione è Matteo Salvini. E i numeri? Su quelli c’è molta confusione, figurarsi per una giovane nigeriana che si sente braccata. Ma, di sicuro, il messaggio «la pacchia è finita» è passato. Lo stesso messaggio passa da quei sindaci (da Palazzago a Lodi) che impongono agli immigrati adempimenti burocratici semplicemente impossibili per ottenere agevolazioni sui servizi. Pur volendosi sforzare di non vederci un intento discriminatorio, la cosa resta iniqua e insensata. Il retropensiero è che molti immigrati lavorano in nero, nascondono redditi (per poi magari spedirli a casa) e approfittano senza diritto di contributi pubblici ai meno abbienti? Bene, i Comuni facciano i controlli. Su tutti, italiani e stranieri. E neghino i contributi a chi non li merita, italiani e stranieri. Il resto è propaganda destinata ad essere smontata da qualche tribunale.