Corriere della Sera (Bergamo)

PERCEZIONI DISTORTE

- Di Simone Bianco

Uno studio dell’Istituto Cattaneo ha spiegato che gli italiani sono il popolo europeo che ha sviluppato l’idea più distorta dell’immigrazio­ne. Siamo convinti che nel nostro Paese gli immigrati siano il 25% della popolazion­e. In realtà sono il 7%. E gli immigrati? Che percezione hanno di quello che sta succedendo intorno a loro? Illuminant­e — pur con basi scientific­he decisament­e meno solide — l’intercetta­zione tra una giovane prostituta nigeriana e la madre: «Ho sognato che venivo rimpatriat­a. Il presidente appena entrato in carica ha chiesto che vengano rimpatriat­i 5.000 neri senza documenti». Giuseppe Conte non si offenderà, ma «il presidente» in questione è Matteo Salvini. E i numeri? Su quelli c’è molta confusione, figurarsi per una giovane nigeriana che si sente braccata. Ma, di sicuro, il messaggio «la pacchia è finita» è passato. Lo stesso messaggio passa da quei sindaci (da Palazzago a Lodi) che impongono agli immigrati adempiment­i burocratic­i sempliceme­nte impossibil­i per ottenere agevolazio­ni sui servizi. Pur volendosi sforzare di non vederci un intento discrimina­torio, la cosa resta iniqua e insensata. Il retropensi­ero è che molti immigrati lavorano in nero, nascondono redditi (per poi magari spedirli a casa) e approfitta­no senza diritto di contributi pubblici ai meno abbienti? Bene, i Comuni facciano i controlli. Su tutti, italiani e stranieri. E neghino i contributi a chi non li merita, italiani e stranieri. Il resto è propaganda destinata ad essere smontata da qualche tribunale.

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