Corriere della Sera (Bergamo)

Tragedia del bus Sotto inchiesta Sab e 3 dirigenti

I dubbi della Procura sulla sicurezza dell’area

- Di Armando Di Landro

Nell’inchiesta del pm Giancarlo Mancusi sullo scontro tra i due pullman a Gazzaniga ci sono nuovi indagati: la Sab, in base alla legge sulla responsabi­lità penale delle imprese, il presidente del Consiglio di amministra­zione Angelo Costa e i due responsabi­li per la prevenzion­e e la sicurezza, Moraldo Bosini e Massimo Gandini. L’ipotesi di reato per tutti è di concorso in omicidio stradale aggravato. Nell’incidente del 24 settembre scorso aveva perso la vita Luigi Zanoletti, 14 anni, di Ardesio. Stava salendo su un pullman per tornare a casa da scuola, quando quello guidato da Aliou Gningue gli è piombato addosso. Entrambi gli autisti erano stati iscritti subito. Ora, però, la Procura vuole capire se la tragedia sia stata provocata da eventuali negligenze da parte della società di trasporti, per esempio rispetto alla sbarra del deposito che funzionava male o al camminamen­to che attraversa il piazzale.

Sono troppi i dubbi della polizia locale e del pubblico ministero Giancarlo Mancusi per considerar­e l’incidente come una tragedia a se stante, senza valutare nel dettaglio il contesto in cui è maturata. Nel registro degli indagati per lo scontro tra due pullman alle autolinee di Gazzaniga, in cui morì Luigi Zanoletti di Ardesio, 14 anni, ci sono quindi nuovi iscritti, oltre agli autisti Paolo Bonacina e Aliou Gningue: la Sab, in base alla legge sulla responsabi­lità penale delle imprese, il presidente del Consiglio di amministra­zione Angelo Costa (che è anche amministra­tore delegato di Arriva, la holding che controlla Sab), i due responsabi­li per la prevenzion­e e la sicurezza Moraldo Bosini e Massimo Gandini, indicati nei rispettivi ruoli nel documento aziendale di valutazion­e dei rischi, che è stato acquisito dalla Procura.

L’ipotesi di reato suona grave per tutti: concorso in omicidio stradale aggravato. Ma l’iscrizione tra gli indagati è anche una forma di garanzia. I dirigenti e l’azienda potranno nominare un loro consulente per partecipar­e all’accertamen­to tecnico irripetibi­le disposto dal pm: da valutare le condizioni dei pullman e da definire, con la massima certezza possibile, la dinamica dell’incidente.

L’obiettivo del sostituto procurator­e è accertare se eventuali e per ora solo presunte negligenze della società nella gestione dell’area, possano aver inciso sull’incidente. A partire dal camminamen­to tra due righe gialle che attraversa­va il piazzale: Luigi Zanoletti e i suoi due amici si trovavano proprio in quello spazio riservato ai pedoni quando il pullman autoartico­lato guidato da Gningue, appena entrato nell’area demaniale gestita dalla Sab, ha tirato dritto verso l’altro bus, più piccolo, travolgend­oli. Sono stati schiacciat­i. Era un camminamen­to regolare, voluto dalla Sab dopo aver valutato tutte le norme di sicurezza, oppure c’è stata troppa improvvisa­zione?

La sbarra d’accesso all’area delle pensiline è un altro elemento su cui serve un chiariment­o. Non si alzava dopo l’input del telecomand­o degli autisti già da un certo periodo. Ed era successo anche nel giorno dell’incidente, quando Aliou Gningue, fermo all’esterno, era sceso dal pullman per andare ad azionare manualment­e la sbarra, per poi tornare all’abitacolo con una certa fretta. Spiegando poi durante il suo lungo interrogat­orio in procura che, ripartendo con il pullman per immettersi nell’area, aveva tenuto d’occhio l’ingresso guardando nello specchiett­o retrovisor­e di destra.

Le autolinee di Gazzaniga, al momento dello scontro (13.05 di lunedì 24 settembre), erano affollate: un problema che caratteriz­za spesso le pensiline dei pullman. E l’inchiesta punta a chiarire se il sovraffoll­amento, così come gli orari e l’eventuale fretta degli autisti, possano aver inciso sui fatti. Ma più in generale sarà il documento aziendale di valutazion­e dei rischi a finire sotto la lente: la Sab ha previsto adeguate misure di sicurezza a Gazzaniga e in altre stazioni? In particolar­e in quei luoghi frequentat­i non solo dal personale aziendale, ma anche dal pubblico, proprio come nel casio delle autolinee in Val Seriana? Tante risposte da dare. Ma non è detto che eventuali negligenze, se confermate, possano essere collegate direttamen­te all’incidente del 24 settembre e all’assurda manovra che ha portato allo scontro tra i due pullman.

Le ipotesi Camminamen­to improvvisa­to alla stazione e altri rischi sottovalut­ati

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