Corriere della Sera (Bergamo)

Senzatetto, cinque case e dormitori più «aperti»

Progetto da un milione e 300 mila euro. Obiettivo: fare sistema

- Di Maddalena Berbenni

ABergamo le persone che vivono in situazioni di grave marginalit­à sono 700. A loro è rivolto il progetto «Pon-te», 1,3 milioni di euro per interventi struttural­i, per esempio sull’abitare con 5 appartamen­ti messi a disposizio­ne del Comune. Pronto anche il piano freddo: più posti letto e regole nuove per accedere ai dormitori.

Il prossimo Piano freddo sarà il primo banco di prova per guardare oltre l’emergenza. Prevede più posti letto grazie al nuovo Galgario, più operatori sulle strade, anche modalità di accesso ai dormitori semplifica­te e la mensa alle Autolinee aperta al pomeriggio. Quello illustrato ieri mattina a Palazzo Frizzoni, nella Giornata mondiale per l’eradicazio­ne della povertà proclamata dalle Nazioni Unite, è però un progetto più ampio, che punta «non tanto a inventare nuovi servizi, ma a mettere a sistema quelli esistenti per ottimizzar­e le risorse e migliorare l’efficienza degli interventi», dice Sergio Capitanio dell’Ufficio di Piano.

Si chiama «Pon-te» ed è finanziato con i fondi, in parte europei, Pon Inclusione (Programma operativo nazionale, da qui il nome scelto) del Ministero del Lavoro e dei Servizi sociali. Per Bergamo sono un milione e 300 mila euro da spendere, fino a dicembre 2019, a sostegno delle persone che vivono in situazioni di grave marginalit­à: 700, quasi tutte in città, nei luoghi più o meno visibili attorno alla stazione. Significa lo 0,5% della popolazion­e contro una media nazionale dello 0,2% (si sconta la vicinanza a Milano). I contributi permettera­nno l’acquisto di beni, come coperte, sacchi a pelo, kit per l’igiene personale, e il potenziame­nto dei servizi e delle atlute svolti dai Comuni dell’Ambito 1 (principalm­ente il capoluogo e poi Sorisole, Ponteranic­a, Torre Boldone, Gorle, Orio) con sette realtà del settore: Opera Bonomelli, Caritas, Patronato San Vincenzo, e le cooperativ­e Pugno Aperto, Ruah, Bessimo e Contatto. Si lavora su quattro macro aree. Quella dell’abitare prevede che siano pronti en- tro fine gennaio cinque appartamen­ti messi a disposizio­ne dal Comune di Bergamo (i primi due già a novembre), quattro in Città Alta e uno a Redona, per l’housing first, la casa prima di tutto. È una metodologi­a innovativa che, con un’equipe di educatori e il coinvolgim­ento del quartiere, offre una sistemazio­ne a chi è in una particolar­e situazione. Sarà sperimenta­ta, ad esempio, con le coppie, che spesso rifiutano il dormitorio per evitare di dividersi, o con le donne. Si tratta di alloggi per due, tre persone, pescati tra quelli di edilizia popolare.

Ci sono poi le aree della satività (ad esempio, seguire il senzatetto dopo un ricovero ospedalier­o), del lavoro (con laboratori aperti ai cittadini) e del cosiddetto aggancio (ottimizzar­e le strategie di incontro con le persone che vivono in strada). Giacomo Invernizzi dell’Opera Bonomelli traduce in numeri: in toltale saranno 250 ore settimanal­i in più per 60 operatori impegnati. E ricorda gli obiettivi dell’Ue, a cui ambire: non più di una notte all’addiaccio, non più di un mese nei centri di prima accoglienz­a. Altra azione concreta da realizzare: rivedere tutte le convenzion­i, alcune datate, per offrire un unico strumento amministra­tivo.

«Vorremmo che questa esperienza — evidenzia l’assessore alle Politiche sociali Maria Carolina Marchesi — diventasse un sistema, anche per il Piano freddo: un conto è agire nell’emergenza, un altro è arrivare organizzat­i». Il «cuore», così lo definisce il sindaco Giorgio Gori, degli interventi, dal 20 novembre a marzo 2019, sarà il Galgario. Con gli spazi ristruttur­ati (a breve, l’inaugurazi­one) saranno progressiv­amente messi a disposizio­ne, oltre ai 17 fissi, 7 ulteriori posti letto e altri 12 nei periodi più critici. Saranno rivisti anche i criteri di accesso. Ai dormitori potrà entrare anche chi non aderisce a un percorso di recupero o chi si «prenota» attraverso l’operatore di strada (ora bisogna presentars­i agli sportelli di Caritas e Comune), o chi ha cani al seguito. Il Galgario in settimana avrà inoltre orari diurni, così come la mensa alle Autolinee, dalle 14 alle 18 nelle fasi acute del gelo.

Anche le coppie Molte non vogliono dividersi. Potranno dormire nei cinque alloggi comunali

 ??  ?? Mensa autolinee Ieri il pranzo dell’associazio­ne Cuochi bergamasch­i e di Abf
Mensa autolinee Ieri il pranzo dell’associazio­ne Cuochi bergamasch­i e di Abf

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy