PICCOLE MEDAGLIE
Serve un certo coraggio per parlare bene della politica. Guardarsi in giro e non trovare motivi di consolazione. Serve il microscopio, questa la verità: per addentrarsi nell’infinitamente piccolo e scovare finalmente qualche particella — qualcosa o qualcuno — da salvare come elemento nobile della deteriorata materia sociale. Due casi emersi dalla nostra cronaca più recente. Dalmine: la sindachessa Lorella Alessio rinuncia all’aspettativa e torna a insegnare, così da liberare 860 euro del suo stipendio pubblico, destinandolo ai servizi sociali. Seriate: il sindaco Cristian Vezzoli reagisce con parole infuocate, come tutte le parole davvero giuste, al vandalismo pittorico sui muri della scuola media Aldo Moro, «la scuola è un’istituzione fondamentale per il vivere civile, tutto quanto sta in essa e intorno ad essa deve essere consono ai modi del vivere civile, ma perché questi parassiti non imbrattano i muri di casa loro?». Inutile specificarlo, non sono gesti eclatanti, che cambieranno la storia. Eppure restano segnali forti in un clima di degrado generale, proprio quelli che servono a cominciare dalle piccole comunità. Dal mio punto di vista, meritano entrambi una medaglia. E chi sono io per assegnare medaglie? Nessuno, solo un cittadino qualunque che si ostina ad ammirare la faticosa battaglia del bene sul male. E di che partito sono i due sindaci? Non lo so, giuro. Non lo voglio sapere. Ci sono momenti in cui dovremmo essere ancora capaci di non chiederci da che parte sta la gente.