Nasce nello Spazio Viterbi il Museo del Burattino
Nasce nello Spazio Viterbi. Corona la passione e i sogni di Giuseppina e Benedetto Ravasio
L’inaugurazione è prevista per Carnevale. Nasce il Museo del Burattino, un’idea della Provincia e della Fondazione Benedetto Ravasio. «Racconterà le esperienze bergamasche di teatro di figura, in relazione con quelle italiane», spiega Sergio Ravasio. In mostra anche 100 pezzi di altre collezioni.
Una baracca, un burattinaio, colorati burattini, come il Gioppino, la Margì, Brighella, Tartaglia, Pantalone. Un copione e fondali dipinti. Bambini attorno che guardano con il naso all’insù. È la meraviglia del teatro di figura, a cui la Provincia e la Fondazione Benedetto Ravasio dedicano un museo. Si chiamerà Museo del Burattino. Allestito nello Spazio Viterbi, sarà aperto il prossimo Carnevale e «racconterà le esperienze bergamasche di teatro di figura mettendole in relazione con quelle italiane — spiega Sergio Ravasio, presidente della Fondazione, che nel suo venticinquesimo anniversario corona il sogno di Giuseppina e Benedetto Ravasio —. Sarà un’esperienza di visita immersiva: lo spettatore verrà guidato alla scoperta del mondo dei burattini grazie a un allestimento museale capace di restituirne la magia e di comunicarne gli studi scientifici. Il museo non avrà solo il compito di esporre e conservare i pezzi più belli delle collezioni ma, grazie alla collaborazione con il mondo accademico e professionale legato al teatro di figura, anche quello di promuovere percorsi di avvicinamento e studio, dedicati a diverse fasce d’età». In esposizione l’archivio della Fondazione, composto da libri e più di 500 filmati, che saranno messi a disposizione del pubblico e dei ricercatori all’interno del museo, dotato anche di un bookshop. Oltre al fondo Pina e Benedetto Ravasio, saranno esposti oltre 100 pezzi delle collezioni provenienti dalle famiglie Losa, Scuri, Milesi, Cortesi, Cristini, Lucchetti, Angelini. «Si tratta di un inestimabile patrimonio, materiale e immateriale, legato all’identità bergamasca e lombarda», continua Ravasio. Accanto ai burattini, si vedranno anche fondali, copioni, piccola attrezzeria e costumi. In fase di progettazione dell’allestimento museale, a cura dello Studio Architetti Loglio Ravasio e dello scenografo Diego Bonifaccio, particolare attenzione sarà riservata alla multimedialità. Un posto d’onore avrà la storica baracca del burattinaio Arturo Marziali del Fondo Scuri, oggi affidata alle cure del Museo Storico. Ci sarà spazio anche per il banco da lavoro di uno scultore e per tutti gli attrezzi necessari alla creazione delle teste. Il museo sarà aperto al pubblico nel fine settimana e in alcuni giorni infrasettimanali con attività dedicate a famiglie e scolaresche. «È motivo di orgoglio veder nascere il primo Museo del Burattino della Bergamasca nel palazzo della Provincia — dichiara il presidente Matteo Rossi —. Bergamo e il suo territorio avranno finalmente uno spazio dedicato a quest’antica arte che racchiude sapere e tradizioni della nostra storia». Per il consigliere provinciale delegato alla Cultura, Alberto Vergalli: «Provincia e Fondazione Ravasio hanno vinto una sfida nel cercare di conservare, raccontare e promuovere il fascino, ma anche la storia e la cultura nascoste in questo mondo di arte e fantasia: il teatro di figura. In un mondo sempre più digitalizzato, animato da effetti speciali e dalla realtà aumentata, scopriamo ancora una volta la forza straordinaria ed evocativa di una voce narrante che sa smuovere le nostre emozioni e guidarci negli immaginari mondi della nostra infanzia».