Pugni a insegnante, alunno sospeso
Treviglio, il docente medicato al Pronto soccorso: in tanti anni non mi era mai successo
L’alunno di 13 anni, ripetente, era stato invitato dall’insegnante a uscire dall’aula perché disturbava. E lui è uscito. Ma quando è rientrato, ha dato un pugno in faccia al docente, che è stato medicato al Pronto soccorso. Ora il ragazzo è stato sospeso dalla scuola per tre settimane. «In tanti anni di insegnamento non mi era mai successa una cosa del genere», si limita a dire l’insegnante. E mentre la scuola sceglie il silenzio, i genitori degli altri alunni sono preoccupati: «Non possiamo nascondere che c’è molta apprensione, i nostri figli sono spaventati». Ad aprile il 13enne era già stato sospeso perché aveva spintonato l’insegnante d’inglese.
Invitato a uscire dall’aula perché disturba, uno studente ripetente di 13 anni di seconda media si scaglia contro il professore e con un pugno in faccia lo ferisce al naso. Il fatto è accaduto alla secondaria di primo grado Cameroni di Treviglio la mattina di giovedì della scorsa settimana. Vittima, il docente di arte Valentino Fimiani, residente a Cologno Monzese, che da pochi giorni aveva preso servizio nell’istituto della Bassa dopo che negli anni scorsi ha insegnato a Casirate, Verdello e Martinengo. Giovedì in pratica era la prima lezione in cui il docente doveva iniziare a spiegare, ma subito si è trovato a dover gestire quell’alunno che nella scuola è ben conosciuto e molto temuto dagli altri studenti.
Quando il ragazzo ha iniziato a disturbare durante la lezione, il professor Fimiani lo ha richiamato e infine l’ha fatto uscire dalla classe. Pochi minuti e poi è stato richiamato in aula, ma non ha cambiato atteggiamento. Anzi, a un certo momento, di fronte a un nuovo richiamo dell’insegnante, ha iniziato a prendersene gioco cercando di colpirlo con palline di carta. Quando il docente si è avvicinato dicendogli di uscire, è avvenuto l’impensabile. Il 13enne lo ha aggredito a sberle e calci sferrandogli un pugno in faccia tra gli sguardi terrorizzati dei compagni. Più di una studentessa è scoppiata a piangere mentre il docente si teneva la faccia dolorante. Colpito sulla montatura degli occhiali, il professore si è trovato il volto graffiato e ha temuto che lo studente gli avesse fratturato anche il naso. Intanto alcuni alunni sono corsi nella classe a fianco per chiedere aiuto a un altro docente. Quando la situazione è tornata alla normalità, il professor Fimiani si è recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio e solo dopo gli esami si è potuto escludere che avesse fratture.
Ieri il docente non era a scuola. Raggiunto nella sua abitazione, ancora scosso, vorrebbe non parlare di quanto accaduto. Si sente nella sua voce l’imbarazzo e tutta la difficoltà di dover gestire una situazione di questo tipo. «Nei miei anni di insegnamento — si limita a dire — non mi era mai successo niente del genere». Riguardo al fatto in sé precisa solo: «Avevo invitato lo studente a uscire nuovamente dalla classe perché quando era rientrato non aveva cambiato atteggiamento. Mi ha lanciato contro delle palline di carta e quando gli ho detto di uscire mi si è praticamente scagliato contro».
Il 13enne non è nuovo a episodi di violenza sui professori. Già lo scorso 17 aprile era stato sospeso perché aveva preso di mira l’insegnante d’inglese durante le ore di recupero. In quel caso il ragazzino aveva perso le staffe perché alcuni compagni gli avevano nascosto lo zaino per fargli uno scherzo. Quando l’insegnante l’aveva richiamato, lui l’aveva spintonata e insultata. Solo l’intervento di un altro docente aveva posto fine all’aggressione. Lo studente era stato sospeso per tre settimane, ma poi non è rientrato a scuola. Bocciato a giugno, a settembre ha iniziato a ripetere la seconda in una sezione diversa.
Come già successo ad aprile, la scuola — che sulla vicenda tiene una linea di massima riservatezza — ha provveduto anche in questo caso a sospendere per tre settimane l’allievo. «Non mi esprimo su fatti che riguardano singoli alunni — dichiara la dirigente scolastica Donatella Finardi —. Non credo che il clamore possa aiutare la scuola a intervenire, semmai rappresenta un ostacolo ulteriore».
L’istituto però dovrà dare delle risposte ai genitori degli studenti. A scuola non si parla d’altro da giorni e oggi pomeriggio sono in programma le assemblee di classe. «All’ordine
❞ C’è molta apprensione, i nostri figli sono spaventati. Chiederemo spiegazioni, non possiamo proseguire l’anno con questa situazione I genitori
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del giorno c’è l’elezione dei rappresentanti — racconta una mamma della seconda dove è avvenuto il fatto —, ma chiederemo spiegazioni su quanto successo giovedì. Non possiamo nascondere che c’è molta apprensione». «Ci chiediamo — aggiunge un’altra mamma della stessa classe — come si possa proseguire nell’anno scolastico con una situazione come questa. I nostri figli sono spaventati».