Ambasciata in Polonia nominato Aldo Amati
Nuova sede per il bergamasco Aldo Amati ( foto), negli ultimi quattro anni ambasciatore italiano a Praga. Incassato il gradimento del governo di Varsavia dopo la proposta del ministero degli Esteri italiano, diventa quindi ufficiale la sua nomina al vertice dell’ambasciata in Polonia. Appassionato di cinema e di jazz, il giornalismo come sogno professionale alternativo, Amati è nato a Bergamo nel 1958. Si è prima laureato in città in russo e inglese con una tesi che mescolava Sergej Esenin e Dylan Thomas e poi in Scienze Politiche a Milano. È in diplomazia dal 1987, sulle orme di un parente già ambasciatore in Finlandia, e da allora ha girato il mondo seguendo da vicino i grandi eventi degli ultimi decenni. È stato a Mosca durante la fine dell’Urss, poi a Londra all’ufficio stampa e al settore commerciale, quindi una parentesi alla Farnesina prima di partire per l’Ufficio Nato al Dipartimento di Stato a Washington (dov’è arrivato due settimane prima dell’11 settembre) e poi in ambasciata. Quindi sei anni a Tokyo prima del nuovo ritorno a Roma, a fare da addetto stampa del ministro degli Esteri Emma Bonino e da consigliere diplomatico aggiunto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel 2013 è stato insignito del titolo di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica. Nel 2014 l’arrivo a Praga, per la prima volta con l’incarico di ambasciatore. In questi ultimi anni ha collaborato anche con imprenditori bergamaschi come Roberto Sestini (che ha contribuito al restauro della Cappella degli Italiani), Giovanni Piazzini e Tristano Testa. Ora la nomina a Varsavia.